È stato presentato al Teatro Alfieri il numero 50 di Astigiani, la rivista di storia e storie che raggiunge questo importante traguardo 13 anni dopo il lancio del numero 1. Un numero speciale, quello uscito questo mese, anche per i contenuti: in allegato i lettori troveranno il libro che raccoglie tutte le uscite della storica rubrica gastronomica “Memorie a tavola”, a cura di Paola Gho e Giovanni Ruffa, mentre nelle ultime pagine della rivista sono pubblicati gli indici generali di tutti gli articoli pubblicati da settembre 2012 a oggi.
Con le copertine dei primi 49 numeri esposte sul palco, il direttore Sergio Miravalle e il presidente dell’Associazione Astigiani Pier Carlo Grimaldi hanno salutato il pubblico e introdotto un video che ripercorre la storia della rivista attraverso le parole di chi, numero per numero, la realizza. Il video, realizzato dalla giornalista e videomaker Giulia Destefanis, è disponibile sul canale YouTube e sul sito di Astigiani. Grimaldi ha ricordato l’impegno di tutti volontari che danno vita, fin dall’estate del 2012, all’avventura culturale di Astigiani.
Ha portato il saluto della cittadinanza il sindaco di Asti Maurizio Rasero, che ha anche espresso gratitudine per il lavoro di conservazione della memoria storica portato avanti dall’Associazione Astigiani. «È un gruppo di amici – ha detto – che collabora anche per preservare tradizioni culinarie come il rito della bagna cauda, che ormai è un evento anche in Cina e in altre parti del mondo.»
Rasero ha anche ricordato la proficua collaborazione tra Comune e Associazione per la nascita del “Bosco degli Astigiani” in località Viatosto, attualmente in fase di progettazione per poter partecipare a bandi regionali che possano contribuire a finanziare il progetto. Prendendo spunto dal tema del verde urbano, Miravalle è tornato sulla vicenda dei platani dell’ex Mulino Valente in corso Savona, di cui è stato dato per prossimo l’abbattimento: «Chiediamo al Comune di fare tutto quanto è in suo potere per conservare questo patrimonio arboreo», è stata la sua sollecitazione.
Il vescovo Marco Prastaro ha voluto sottolineare l’impatto di alcuni degli interventi di solidarietà di Astigiani, come l’acquisto di un ecografo per l’ambulatorio “Fratelli tutti” della Diocesi.
Alla presentazione è intervenuto anche Carlo Petrini, presidente di Slow Food e colui che più di un decennio fa lanciò l’idea delle riviste di territorio, idea da cui nacquero pubblicazioni come “Bra o della felicità”, “Turin” e la stessa Astigiani. «Ci troviamo di fronte a giovani generazioni che non conoscono la storia dei luoghi dove vivono e lavorano. Sensibilizzarli è fondamentale, soprattutto a fronte di fenomeni che trasformano le nostre colline in luoghi di lusso destinati ai turisti facoltosi, mentre si impoverisce o sparisce del tutto il tessuto sociale che tiene insieme una comunità.»
Miravalle ha quindi iniziato a sfogliare la rivista insieme al pubblico, iniziando dalle pagine dedicate ai giorni della Liberazione del 1945. All’autore dell’articolo, il presidente dell’Anpi Mario Renosio, è stata donata l’illustrazione a opera del giovane artista Jacopo Bottino che correda il servizio. Nelle stesse pagine, compare per la prima volta una drammatica foto inedita risalente al 27 aprile 1945, che testimonia la fucilazione in piazza Campo del Palio di fascisti condannati dal tribunale partigiano.
Astigiani numero 50 prosegue con due articoli selezionati tra quelli premiati nel 2024 con la Borsa di ricerca “Luciano Nattino”, iniziativa che si ripete anche per il 2025 e che stimola nuovi autori a proporre contenuti da pubblicare sulla rivista. La scadenza per proporre nuovi lavori è tra pochi giorni, il 30 marzo. Tutte i dettagli sono sul sito astigiani.it. Firme dei due servizi apparsi su questo numero sono Jacopo Morra, che ha percorso la carriera del produttore cinematografico Carlo Nebiolo, e Marco Tamagnone, il quale invece da una serie di lettere ha ricostruito la vicenda di un matrimonio distrutto dalla Grande Guerra.
Tra gli altri temi trattati su questa uscita, l’astigianità di Gipo Farassino, a cura di Alessandra Comazzi; con l’occasione, Sergio Miravalle ha invitato il Comune di Asti a valutare l’intitolazione di una via allo chansonnier. La rivista prosegue ricordando la figura di Luciano Cerrato, patron della squadra ciclistica Cavallino Rosso e organizzatore della storica Coppa città di Asti; sempre a proposito di due ruote, al Teatro Alfieri è stata ricordata l’ormai prossima “Diabolica”, evento ciclopodistico organizzato dalla Polisportiva Cassa di Risparmio di Asti che si terrà il 18 maggio nei dintorni di Montemarzo.
Dal palco, Armando Brignolo e Giancarlo Mossotto hanno introdotto il loro servizio che raccoglie suggestivi scorci cittadini a opera del pittore Renzo De Alexandris, affiancati da foto degli stessi luoghi oggi. L’intervista “Confesso che ho vissuto” ha per protagonista Carlo Ratti, architetto, docente al MIT di Boston dove dirige il dirige il Senseable City Lab. Dalle sue parole, tanti spunti per immaginare la Asti del futuro. L’evento si è avviato verso la conclusione con un breve intermezzo del gruppo di musica storica La Ghironda. Prima dei saluti finali, la platea ha tributato un commosso applauso a due astigiani recentemente scomparsi, Paolo Monticone e Aldo “Cerot” Marello.
Astigiani, ha annunciato Miravalle dal palco, nel frattempo amplia la propria presenza online. Sul sito astigiani.it sono disponibili gli indici generali di tutti i 50 numeri; è sufficiente scaricare il pdf ed effettuare una ricerca per parole chiave al suo interno. Tutti i contenuti dei primi 30 numeri sono invece consultabili online su archivio.astigiani.it. E c’è una novità per portare sull’attualità i temi trattati in questi anni dalla rivista.
Martedì 8 aprile alle 18.30 a Fuoriluogo si terrà il primo appuntamento di “Astigiani Live”, una nuova formula mensile pensata per rileggere gli articoli più significativi usciti in questi anni sulle pagine della rivista. Ogni incontro sarà condotto da un diverso redattore e avrà per ospiti figure che si occupano del tema in oggetto. Astigiani Live esordirà con il racconto dell’arrivo di Internet ad Asti, a cura di Alessandro Sacco, per allargarsi alle ricadute di questa tecnologia sul nostro territorio e alle prospettive offerte dall’intelligenza artificiale.