Sono stati 1.775 i residenti nell’Astigiano che domenica hanno votato alle Primarie del Pd. Circoli, sedi e altri seggi temporanei hanno permesso a chiunque, dai 16 anni in su, purché residente in provincia, di esprimere una scelta per decidere il nuovo segretario.
Ad Asti è stata proprio Elly Schlein a imporsi su Stefano Bonaccini. Schlein ha ottenuto 1.254 preferenze, il 71% degli elettori, mentre Bonaccini non è andato oltre i 509 voti, appena il 29%. Solo 12 le schede ritenute nulle o bianche. Ma anche a livello nazionale Schlein è riuscita a imporsi sull’avversario, ribaltando i pronostici che vedevano Bonaccini possibile vincitore. Schlein, nuovo segretario nazionale del Pd, ha incassato il 53,8% delle preferenze mentre Bonaccini il 46,2%.
«La grande partecipazione alle Primarie dimostra che c’è molto interesse intorno al Pd e, visto l’esito inequivocabile, che c’è una forte voglia di rottura rispetto al passato – commenta Andrea Giarrizzo, coordinatore della mozione Schlein di Asti – Un cambiamento sui temi del lavoro, dei giovani, sull’ambiente e sul femminismo. Ma credo che Schlein abbia vinto per quello che porta nella discussione politica, non tanto perché è una donna. Quindi il paragone con la vittoria di Giorgia Meloni alle elezioni politiche c’entra poco».
Ma la vittoria di Elly Schlein potrebbe creare nuove correnti interne ai democratici? Per Giarrizzo «tutte le persone che hanno sostenuto Bonaccini fanno parte del Pd e non penso che abbiano la volontà di mettersi di traverso». Tra queste persone, che avevano espresso sostegno al candidato sconfitto, ci sono tre consiglieri comunali di Asti su quattro eletti (Roberto Vercelli, Maria Ferlisi e Luciano Sardo Sutera) e l’unico consigliere del Pd in Provincia, Andrea Gamba.
«È stata una giornata di grande partecipazione e di mobilitazione di decine di volontari che hanno consentito lo svolgimento del voto: 1.775 votanti sulla provincia non erano scontati. – osserva il segretario provinciale uscente Riccardo Fassone che ha votato per Schlein – Una sfida ma anche l’orgoglio per l’unico partito che in Italia sceglie il proprio segretario con una consultazione aperta. Elly Schlein viene eletta parlando di salario minimo, lavoro, ambiente e diritti. Il lavoro nel Pd inizia ora nel fare un’opposizione a tutti i livelli e nel cercare di includere i tanti votanti alle Primarie che si sono riconosciuti in Elly. Questo nuovo percorso conferma che la strada di dialogo e inclusione intrapresa dal Pd di Asti con molte persone e partiti politici in questi anni di Segreteria è quello che il nostro elettorato cerca nella sinistra del nostro Paese. Ora l’impegno di non deludere le aspettative – conclude Fassone – e tornare ad essere tra le persone e insieme costruire un’alternativa al centro destra italiano».
«Queste primarie dimostrano che il Pd non è uno spazio politico che va abbattuto, piuttosto va riempito di persone e contenuti che lo rendano credibile e in grado di recuperare consensi. – evidenzia su Facebook il consigliere comunale del Pd Michele Miravalle, sostenitore della mozione Schlein – È esattamente questo che dobbiamo fare da domani. Perché ogni vittoria nasconde sempre una grande responsabilità».
Una risposta
Addirittura 1254…