«L’apprendimento della lingua italiana è fondamentale per l’integrazione – ci spiega Piercarla Mossino del Cpia di Canelli – nelle nostre aule accogliamo circa una quarantina di ragazzi dei Cas del circondario ma non teniamo corsi riservati a loro; preferiamo affiancarli agli studenti “ordinari”. Sappiamo che molti di questi alunni ci raggiungono in maniera autonoma e, per venir loro incontro, cerchiamo di organizzare le lezioni nel pomeriggio».
I conti sono presto fatti: i richiedenti asilo, tutti maggiorenni, percepiscono circa 2,5 euro al giorno. Un abbonamento mensile Cassinasco-Canelli costa 44 euro. Per risparmiare, preferiscono andare a piedi.
Non ci sono fondi per pagare un abbonamento a questi ragazzi? «Non è una questione di fondi – risponde Altea Carrino di Leone rosso, la cooperativa che gestisce il Cas di Cassinasco – E’ scritto nel capitolato stipulato con la Prefettura: il servizio di italiano viene erogato da noi direttamente nella struttura e per questo motivo non sono previste ulteriori risorse per il trasporto a scuola. Perché ci vanno? Per muoversi, per incontrare altre persone (e magari trovare un lavoro), per uscire e vedere un posto o persone diverse; in fondo sono (pochi) giovani».