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Quaglia interviene su progetto “Vino e cultura”
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Quaglia interviene su progetto “Vino e cultura”

Il progetto “Vino e Cultura” sarà presentato ai cittadini lunedì pomeriggio, alle 17.45, in sala Pastrone. Un’occasione voluta dall’amministrazione Brignolo per spiegare le linee guida degli interventi che il Comune

Il progetto “Vino e Cultura” sarà presentato ai cittadini oggi pomeriggio (lunedì), alle 17.45, in sala Pastrone. Un’occasione voluta dall’amministrazione Brignolo per spiegare le linee guida degli interventi che il Comune intende realizzare con un finanziamento europeo di circa 7 milioni di euro. L’incontro di oggi sarà utile anche per raccogliere suggerimenti da parte di associazioni, enti, o dagli stessi cittadini, per fattibili integrazioni al progetto definitivo.

Pilastri del nuovo PISU, denominato “Agenda Urbana”, sono la realizzazione del Palazzo del Vino a Palazzo Ottolenghi, un’enoteca, prima temporanea nei locali dell’ex biblioteca, poi direttamente al Palavini, l’Arca della Musica, l’allargamento di alcuni musei esistenti, un nuovo parcheggio a ridosso del centro, in un’area ancora da definire, e altro. «Il progetto – spiega il sindaco Fabrizio Brignolo – è frutto del lavoro di nove tavoli cui hanno partecipato enti e associazioni del territorio, ma è ancora suscettibile di modifiche e aggiustamenti che potranno essere proposti dai consiglieri o emergere dalle ulteriori consultazioni con la cittadinanza».

Di “Vino e Cultura” torna a parlare anche la consigliera di minoranza Angela Quaglia, prima candidata a sindaco per le elezioni del 2017. Quaglia “bacchetta” proprio Brignolo in merito alla condivisione delle idee che, a suo dire, non ci sarebbe stata con i consiglieri comunali. «Sono stati convocati, nei mesi scorsi, alcuni tavoli tematici per confezionare il progetto, ma i consiglieri comunali non sono mai stati informati – racconta – né il sindaco ha mai risposto alle numerose sollecitazioni che, ad esempio, sul progetto “Cinema all’Enofila”, gli sono state rivolte dalla sottoscritta e da altri consiglieri». Quaglia parla di mancata condivisione di proposte dopo aver partecipato alla recente commissione congiunta (urbanistica, turismo e cultura) dove si è discusso delle linee guida.

«Al disegno manca un’anima – aggiunge la consigliera – La proposta, nel suo complesso, appare un po’ come una macedonia estiva; c’è di tutto: un’enoteca a Palazzo Ottolenghi, o forse, insieme ad un ristorante, nei locali dell’ex biblioteca, insieme all’Arca della Musica; e poi l’estensione della Ztl o la creazione dell’isola pedonale con l’ipotesi di un parcheggio centrale (piazza Alfieri, Colli di Felizzano, Campo del Palio, attuale Castigliano?); la ristrutturazione della chiesa del Gesù dell’ex Michelerio, ma anche l’ampliamento del Museo Lapidario per ospitarvi reperti provenienti dal Bettistero e dai musei torinesi».

Sulla questione Enofila, il cui destino è ancora molto incerto, esiste la proposta del polo cinematografico in collaborazione con Film Commission Piemonte. Secondo la consigliera, non solo questo progetto dev’essere realizzato per ridare vita alla struttura, ma sarebbe utile creare al suo interno «un’enoteca in cui il turista possa effettuare tranquillamente i propri acquisti, caricando i cartoni di vino sul pullman che lì potrebbe sostare agevolmente». Altro suggerimento è quello di tenere liberi i locali dell’ex biblioteca per organizzare conferenze, dibattiti, mostre o Passepartout in caso di maltempo, spostando l’Arca della Musica al piano terra di Palazzo Ottolenghi.

Sul nuovo parcheggio ci sono tante idee, ma nessuna certezza. «Perché non pensare – continua – ad un parcheggio in struttura nell’ala nuova del vecchio ospedale che sarebbe vicinissimo al centro e consentirebbe, forse, di porre le basi anche per il recupero del vecchio nosocomio nel suo complesso?»

Su queste e altre proposte suggerite dalla consigliera, e sui dubbi che lo stessa solleva, ad esempio, nel gestione complessiva di tutto il patrimonio museale esistente e futuro («come si farà a gestire?») resta comunque da sciogliere uno dei nodi più complessi sul quale la città dev’essere più competitiva: la promozione pubblicitaria per raggiungere il maggior numero di potenziali turisti, soprattutto guardando al Nord Europa.

«Per ora in Europa conoscono le Langhe e non associano la nostra città alla produzione vinicola. – conclude – Occorre, pensando all’accoglienza, fare in modo che i turisti arrivino davvero».

Riccardo Santagati

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