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Attualità

Quella pericolosa e quotidiana coda in tangenziale per entrare in città

Ogni mattina, tra le 7,45 e le 8, per entrare in corso Savona auto ferme in tangenziale tra i veicoli che sfrecciano ai 130 all’ora

Fermi in coda tra le auto che sfrecciano ai 130 all’ora

Le 7,50 di un mercoledì di fine ottobre. La coda in tangenziale, per entrare in corso Savona, inizia pochi metri dopo la curva della Boana. Tasto delle “quattro frecce”, l’occhio va immediatamente allo specchietto retrovisore per assicurarsi che il veicolo che sopraggiunge freni in tempo e non ci piombi addosso. Iniziano quei cinque minuti di tensione mattutina, nella speranza che tutti i veicoli riescano a fluire nel traffico senza danni. Sulla corsia di sinistra arriva un’auto, che forse non era riuscita a ridurre la velocità quel tanto che bastava a mettersi in coda: frena e si inserisce fortunosamente tra le auto in coda, accompagnata da una bella “strombazzata” del Tir che gli stava dietro, costretto a frenare per non tamponarla. Quando raggiungiamo la corsia di decelerazione, ecco un’altra auto che tenta di inserirsi nella coda: attende qualche secondo nella corsia di marcia, prima che qualche automobilista, cogliendo la chiara situazione di pericolo, le lasci strada. Intanto il traffico scorre sul cavalcavia, punto di raccolta dei veicoli che provengono dalla tangenziale, da San Marzanotto e dal Torrazzo.

Cortesia sì, ma soprattutto sicurezza

Hanno la precedenza i mezzi che arrivano dalla tangenziale, ma agli incroci delle strade che provengono dal Torrazzo e da San Marzanotto, regolati dal segnale di “stop”, insolitamente le auto in coda sono pochissime (due o tre o addirittura nessuna): chi arriva da quelle direzioni riesce ad “infilarsi” agevolmente nel flusso di traffico proveniente dalla tangenziale, nonostante le precedenze a cui deve attenersi nel doppio senso di marcia (e in salita, con visibilità ridotta, per chi proviene da San Marzanotto). Il piede rapido sull’acceleratore, l’affidarsi ai freni altrui e un’eccessiva “cortesia” di chi avrebbe la precedenza facilitano l’innesto sulla via principale. Il risultato, dato ovviamente anche dal maggior numero di veicoli proveniente dalla tangenziale, è una lunga e pericolosissima coda in tangenziale, a cui si assiste tra le 7,45 e le 8 del mattino, con punte in alcuni giorni della settimana (lunedì e mercoledì in particolare) e nel periodo dell’anno che va da settembre a giugno. Alcune settimane fa un incidente, tra le auto in coda, ha visto un tamponamento fra tre veicoli, fortunatamente senza feriti gravi. Il rischio di quella coda mattutina è evidente. Magari, pensando all’incolumità di chi ancora si trova in tangenziale, per snellirla un po’ sarebbe consigliabile non inchiodare e bloccare la coda, quando si sta percorrendo la rampa che porta in corso Savona, per concedere l’ingresso a chi attende agli “stop”. Non per mancanza di cortesia, ma per una più importante esigenza di sicurezza di chi si trova fermo in tangenziale con veicoli che sfrecciano accanto anche ai 120/130 chilometri orari.

Quale soluzione?

Una situazione che permane da tempo e che si verifica spesso, per la quale una soluzione va cercata. Una valida alternativa al numero di veicoli che fanno ingresso in città dal sud della provincia, per raggiungere scuole, luoghi di lavoro e stazione ferroviaria al mattino, potrebbe essere quella, finalmente, di un’incentivazione dell’uso dei mezzi pubblici, con orari e corse adeguate, in particolare del treno, che dalle zone di Motta di Costigliole, Isola e San Marzanotto consente l’arrivo nel centro città in una manciata di minuti (risolvendo anche il problema dei parcheggi e del loro costo).

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Una risposta

  1. Basterebbe riaprire l’uscita di strada vecchia consorziale (San fedele), tanti pendolari la mattina prendevano quell’uscita per andare a lavoro

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