Durante l’ultimo Consiglio comunale è stata discussa la proposta avanzata dal Movimento 5 Stelle che chiedeva di modificare lo Statuto, in particolare il comma 4, articolo 31, in cui è scritto che “non possono costituire oggetto di referendum gli indirizzi espressi nel programma elettorale del sindaco in carica”
Nessun referendum cittadino su temi che sono stati inseriti nel programma del sindaco in carica. Durante l’ultimo Consiglio comunale è stata discussa la proposta avanzata dal Movimento 5 Stelle che chiedeva di modificare lo Statuto, in particolare il comma 4, articolo 31, in cui è scritto che “non possono costituire oggetto di referendum gli indirizzi espressi nel programma elettorale del sindaco in carica”
«Stando così le cose, quella clausola può essere utilizzata per negare ai cittadini il diritto di esprimersi su qualsiasi argomento menzionato nel manifesto elettorale» commenta la pentastellata Marcella Serpa dopo la bocciatura da parte della maggioranza. Senza dubbio il riferimento dei Cinque Stelle è al teleriscaldamento, progetto bocciato in Conferenza dei Servizi qualche giorno fa, su cui il fronte del no aveva raccolto numerose firme tra i cittadini per chiedere al sindaco di indire un referendum affinché gli astigiani potessero esprimersi sul tema. Nel programma elettorale di Brignolo, “Progetto per Asti” pubblicato nel 2012 in vista delle amministrative, il teleriscaldamento è citato al punto, “Prima di tutto il lavoro”: “Investimenti nel settore dell’energia, del teleriscaldamento, delle fonti rinnovabili, oltre ad essere occasioni di lavoro in sé, ad oggi non attivate, e oltre ad essere opportunità per il Comune di introito di risorse economiche e risparmio di spesa, possono fornire al sistema delle imprese energia e calore a costi concorrenziali, il tutto con un saldo ambientale positivo”.
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