E’ finalmente giunta la tanto attesa notizia della riassegnazione al Comune di Asti delle risorse del F.I.M.I. (Fondo per la morosità incolpevole) finalizzato a mantenere l’inquilino nell’alloggio oggetto di sfratto mediante copertura in tutto o in parte della morosità pregressa. La Regione ha infatti provveduto a ripartire fra i Comuni aderenti alla misura i fondi che il Ministero aveva destinato nell’annualità 2016 e che non erano stati completamente spesi.
Grazie ad un meccanismo premiante che favorisce la capacità di utilizzo delle risorse, unita all’incidenza del numero degli sfratti convalidati, il Comune di Asti è risultato il secondo assegnatario dopo Torino. Gli uffici potranno così disporre di un fondo pari ad euro 310.974,26 con cui avviare la contrattazione finalizzata a concludere accordi con i proprietari di alloggi che si rendono disponibili a sottoscrivere un contratto d’affitto a canone concordato o a differire la data dello sfratto per il tempo necessario a trovare un’adeguata soluzione abitativa all’inquilino.
Il Fondo per la Morosità Incolpevole è rivolto a tutti i cittadini di nazionalità italiana, di un paese dell’Unione Europea, oppure cittadini stranieri, non appartenenti all’Unione Europea in possesso di regolare permesso di soggiorno, che vivono in alloggi di edilizia privata oggetto di sfratto e che dimostrino di trovarsi in situazione di sopravvenuta impossibilità a provvedere al pagamento dell’affitto a causa della perdita o della consistente riduzione della capacità reddituale del nucleo familiare.“
Si tratta di una vera e propria boccata di ossigeno che attendevamo da tempo” – commentano il Sindaco Maurizio Rasero e l’Assessore alle Politiche Sociali Mariangela Cotto (nella foto). “L’emergenza determinata dal COVID ha infatti aggravato la già difficile situazione economica di numerose famiglie che, perdendo il lavoro, non hanno più potuto garantire il regolare pagamento degli affitti. Con questo fondo, gli operatori avranno la possibilità di offrire risposte concrete alle famiglie vulnerabili e nel contempo di venire incontro alle esigenze dei proprietari, che hanno subito danni economici anche gravi per via del blocco degli sfratti.