Si è parlato della “notizia del giorno”, ovvero la trasformazione della chiesa di Santa Maria Nuova in parrocchia ortodossa, al tradizionale incontro del vescovo Francesco Ravinale con i giornalisti

Si è parlato della “notizia del giorno”, ovvero la trasformazione della chiesa di Santa Maria Nuova in parrocchia ortodossa, al tradizionale incontro del vescovo Francesco Ravinale con i giornalisti.

Incontro che si è svolto svolto in Vescovado, in occasione del patrono della categoria, San Francesco di Sales. Una serata ricca di annunci e informazioni, ma che non poteva tralasciare una questione che ha animato recentemente il dibattito in città, tra proteste e lamentele. Ovvero il fatto che la Curia ha deciso di concedere la chiesa di Santa Maria Nuova in uso esclusivo alla comunità ortodossa romena a partire dal prossimo aprile. Una decisione presa dopo un lungo iter decisionale, con l’approvazione del provvedimento all’unanimità da parte di tutti gli organismi ecclesiali.

«In questi anni – ha ricordato il vescovo – la comunità ortodossa romena è venuta ripetutamente a chiedermi di avere a disposizione un luogo di culto. Prima aveva intenzione di reperire un terreno e costruire una chiesa anche solo di legno, progetto che poi non è andato in porto. Quindi ha esplorato altre soluzioni, ma invano. Dal punto di vista strettamente personale, sarebbe stato per me più comodo lasciare la questione al mio successore, visto che sono ormai al termine del mio incarico (lascerò Asti nel 2018). Ma non potevo farlo, perché una cristianità divisa è in costante stato di peccato mortale».

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Elisa Ferrando