Cgil, Cisl e Uil proseguono con il percorso di mobilitazione iniziato circa un mese fa e organizzano per sabato 26 giugno, tre manifestazioni nazionali nelle città di Torino, Firenze e Bari. Anche da Asti circa 400 persone parteciperanno, sono ancora aperte le adesioni.
Recita una nota stampa: “Stiamo vivendo una delicata fase di transizione. La Pandemia, grazie al piano vaccinale, sembra abbia arrestato la sua corsa. Ma su di essa nessuno deve abbassare la guardia. A preoccuparci non è solo il virus. Siamo infatti preoccupati per le risposte che il Paese deve necessariamente dare al fine della ripresa economica che, noi sosteniamo convintamente, deve essere accompagnata da politiche utili alla coesione sociale passando dalla creazione di buona e stabile occupazione a partire dai giovani, dalle donne e dal Mezzogiorno. Ad oggi non possiamo affermare che all’interno del decreto sostegni vi siano i presupposti necessari per che ciò accada. Quello che è certo è che all’interno dell’ultimo Decreto sostegni vi è lo sblocco dei licenziamenti al 31 luglio, con il rischio di perdere migliaia di posti di lavoro, e non sono presenti proposte e norme per un sistema universale di tutele per tutti i lavoratori e le lavoratrici. Nell’ultimo decreto è assente un Piano di politiche industriale atto a rilanciare il sistema produttivo italiano da troppi anni al palo.
La mobilitazione lanciata da CGIL, CISL e UIL nelle scorse settimane in tema di Sicurezza nei luoghi di lavoro ha ottenuto solo parziali risultati. Per questi motivi e per il rilancio di un’azione condivisa e partecipata rispetto ai temi della ripresa CGIL, CISL e UIL proseguono nella mobilitazione con le richieste che qui di seguito riassumiamo:
Proroga del blocco licenziamenti: garantire almeno fino al 31 ottobre 2021 la proroga del blocco dei licenziamenti e la CIG COVID gratuita per tutti i settori.
Ammortizzatori sociali: definire un sistema di protezioni universale per tutti, che colleghi sostegno al reddito e percorsi di politiche attive per favorire la ricollocazione lavorativa.
Pensioni: flessibilità in uscita dai 62 anni o con 41 anni di contributi. Riconoscimento pensioni dei lavori gravosi, poveri, discontinui e di cura, svolti in particolare dalle lavoratrici. Valorizzazione della maternità e tutela dei redditi da pensione.
Sanità: diritto alla salute e cure accessibili e di qualità per tutta la popolazione: prevenzione e assistenza sociosanitaria nei luoghi di vita e di lavoro. Assumere stabilmente e sostenere il personale sociosanitario.
Non autosufficienza: chiediamo una legge quadro per la non autosufficienza che garantisca risorse certe in tutto il Paese per prestazioni, sostegni e servizi adeguati e uniformi a tutti i cittadini.
Occupazione donne e giovani: un piano per l’occupazione giovanile e femminile, un lavoro stabile e sicuro. Introdurre misure di conciliazione vita-lavoro ad utilizzo paritario per uomini e donne creando servizi adeguati.
PNRR: Governance partecipata a tutti i livelli e negoziazione per un confronto preventivo e rafforzato, per concorrere a tutelare il lavoro e a creare una nuova, buona e qualificata occupazione. Combattere il lavoro irregolare e precario. Attuare un piano di formazione continua che si inserisca nei grandi processi di trasformazione economica, digitale e green dei prossimi anni. Politiche industriali che difendano e sviluppino l’industria italiana. Un piano straordinario di assunzione nel settore pubblico. Prevedere un piano di edilizia popolare affinché tutti possano avere una casa.
Fisco: riduzione delle tasse ai lavoratori ed ai pensionati. Contrastare l’evasione fiscale e contributiva. Sostenere lo sviluppo e combattere le diseguaglianze.
Scuola: Modificare il decreto sostegni bis, attuare il Patto per la scuola, stabilizzare tutti i precari con almeno 36 mesi di servizio su tutti i posti disponibili e vacanti, rafforzare il nostro sistema d’istruzione, dell’università e della ricerca.
Rinnovi contrattuali: continuare il rinnovo dei contratti, per garantire tutele normative e salari equi.
Salute e sicurezza: definire la strategia nazionale di prevenzione e protezione. Varare il modello della qualificazione delle imprese per i diversi settori (sull’esempio della patente a punti), rendere pienamente operativi gli organismi nazionali competenti, prevedere percorsi formativi per i datori di lavoro, effettuare una campagna straordinaria di controlli da parte degli organi di vigilanza in ogni azienda e dare attuazione a quanto è stato definito nella piattaforma unitaria nazionale”.
La manifestazione per il Nord Italia sarà in Piazza Castello a Torino con inizio alle 10 e terminerà dopo l’intervento del Segretario Generale della CGIL Maurizio Landini. Analoghe manifestazioni si terranno a Firenze, con le conclusioni del Segretario Generale della CISL Luigi Sbarra ed a Bari con le conclusioni del Segretario Generale della UIL Pierpaolo Bombardieri.