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Sabato il presidio per chiedere lo stop ai brevetti sui vaccini

Ad organizzarlo la Società della Cura, nuova rete nazionale presente nell’Astigiano, impegnata anche in difesa della sanità pubblica

E’ in programma sabato 10 aprile, dalle 10.30 alle 12, il presidio per difendere la sanità pubblica e chiedere lo stop ai brevetti sui vaccini.
L’iniziativa si terrà presso l’ingresso secondario dell’ospedale (passerella lungo corso Dante) nel pieno rispetto delle misure anti Covid, con volantinaggio, esposizione di cartelli e striscioni e messaggi multimediali.
Protagonista la Società della Cura, rete nazionale di recente costituzione a cui hanno aderito diverse associazioni e cittadini astigiani.
«Il presidio – spiegano i promotori – è dichiaramente a sostegno della sanità pubblica e del lavoro degli operatori sanitari. Anche chi, nel recente passato, è stato fautore di tagli e privatizzazioni della sanità, ha dovuto verificare quanto sia imprescindibile il servizio sanitario pubblico. Ma noi vediamo grandi desideri di “ritorno al passato” non appena le condizioni della pandemia si alleggeriranno. Dovremo aspettare la prossima emergenza per sentire di nuovo le lodi del servizio pubblico, magari nel frattempo di nuovo impoverito?».

I brevetti sui vaccini

Oltre alla difesa della sanità pubblica, l’altro tema è la protesta contro la proprietà intellettuale dei vaccini da parte delle aziende farmaceutiche. «Sta mettendo in crisi la campagna di vaccinazione anche in Europa – spiegano dalla Rete – e la sta rendendo del tutto impraticabile nei Paesi poveri. La salvezza degli abitanti del pianeta non può dipendere dai profitti e dalle capacità produttive di aziende private che, per altro, hanno ricevuto lauti finanziamenti pubblici per le loro ricerche. Bisogna procedere urgentemente ad una sospensione del regime dei brevetti, rendendoli accessibili a tutti. A questo scopo diffonderemo un appello promosso in Italia da oltre 100 amministratori locali al Presidente della Repubblica Mattarella».
I firmatari del documento sottolinenano poi lo sgomento per aver apprreso che «l’11 marzo scorso il nostro Paese si è espresso in sede di OMC (Organizzazione Mondiale del Commercio) contro la sospensione della proprietà intellettuale sui vaccini anti Covid».
«Non si tratta solo di una necessità solidaristica verso i Paesi poveri – concludono gli aderenti – ma di una necessità perché la lotta alla pandemia o è globale o non è. Riconoscendoci in questo appello, intendiamo sottoporlo agli Amministratori del nostro territorio affinché lo sottoscrivano».

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