Era sembrata una iniziativa un po folle di qualche ambientalista particolarmente zelante ma, ad un anno e mezzo di distanza, si è rivelata vincente. Parliamo delloperazione ribattezzata
Era sembrata una iniziativa un po folle di qualche ambientalista particolarmente zelante ma, ad un anno e mezzo di distanza, si è rivelata vincente. Parliamo delloperazione ribattezzata Allocco, quella che nel novembre del 2013 aveva portato i Vigili urbani ad elevare una cinquantina di multe dopo aver visionato le decine di fotografie scattate da un gruppo di volontari appartenenti al Canoa Club di Asti stufi di vedere le rive e le zone intorno al Tanaro deturpate dalle discariche abusive.
E così hanno cominciato ad uscire ogni volta con una macchina fotografica al seguito e hanno immortalato i tanti che, con grande disinvoltura, avevano scelto alcuni punti critici fra il fondo di via Ticino e i ponti della tangenziale, come discariche a cielo aperto per ogni tipo di rifiuto urbano e, soprattutto, di scarto di produzioni artigianali e di lavori edili oltre agli ingombranti e lastre di eternit. Grazie alle foto passate ai vigili urbani, sono stati identificati gli scaricatori che sono stati raggiunti dalla lettera e dalla multa. E bastato questo per far passare loro la voglia di buttare via limmondizia a cielo aperto. Un anno e mezzo dopo, infatti, ripassando per quegli stessi posti, veniamo piacevolmente sorpresi dal fatto che le discariche abusive sono sparite. Non del tutto, ad onor del vero, ma qualche bottiglia di vetro e due o tre vecchi pensili di cucina sono nulla rispetto alle montagne di immondizia, di sacchetti, di guaine di plastica e scarti di ristrutturazione che abitavano quegli stessi angoli prima delloperazione Allocco.
Non che il malvezzo degli abbandoni abusivi sia stato del tutto debellato, ma i cartelloni di richiamo al divieto di discarica e agli orari del servizio dellEcocentro sembrano aver convinti gli affezionati a piantarla lì. Rimane ancora alto invece il numero di abbandoni da parte di piccoli artigiani che svolgono impianti o lavori di ristrutturazione: per chi lavora in nero, infatti, rivolgersi allEcocentro sarebbe unautodenuncia, così, ai danni al Fisco aggiungono anche quelli alla natura.
d.p.