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Attualità
Diocesi

Sei borse di studio per premiare le tesi universitarie

Presentato il bando 2021 del Progetto culturale diocesano, intitolato a Paolo De Benedetti

E’ stata presentata la XIII edizione del bando per l’assegnazione di borse di studio promosso dal Progetto Culturale della Diocesi in collaborazione con il Consorzio Asti Studi Superiori, che gestisce a livello amministrativo il Polo universitario astigiano.
A parlarne, in conferenza stampa, il responsabile del Progetto culturale della diocesi, Michelino Musso, e don Luigi Berzano, presidente della commissione giudicatrice.
Il bando prevede l’erogazione di cinque borse di studio (cui se ne aggiunge una sesta come “premio speciale”) per lo svolgimento di tesi di laurea triennale, laurea magistrale, dottorato e master post laurea in relazione alla Diocesi e alla Provincia di Asti.
Il bando, infatti, ha lo scopo di incentivare gli studenti universitari che hanno intenzione di trattare nelle loro tesi temi di economia, cultura, società, ricerca, scienza e tecnologie legati alla Provincia e alla Diocesi di Asti, anche in considerazione di quanto suggerito dal PNRR e dal Piano strategico per lo sviluppo territoriale della provincia di Asti.
«La particolarità, quindi – ha sottolineato Michelino Musso – è che le borse di studio non sono consegnate alla fine del ciclo di studi, ma al momento della scelta della tesi da discutere, in modo da favorire concretamente il percorso di ricerca.

I riconoscimenti

Le borse di studio – 5 da 500 euro ciascuna – saranno infatti elargite come contributo alle spese sostenute nel corso delle attività di ricerca e di redazione della tesi, da discutere dal 1° giugno 2022 al 31 luglio 2023.
Limitatamente a questa edizione del bando, è inoltre prevista una sesta borsa di studio di 1.500 euro offerta dalla professoressa Maria De Benedetti per ricordare il fratello Paolo, scomparso nel dicembre 2016.
Infatti, come ha annunciato Musso, «il bando 2021 sarà intitolato a Paolo De Benedetti, intellettuale e “rabbi” astigiano, amico-maestro per coloro che amano e rispettano tutti gli esseri viventi».
Di conseguenza la borsa di studio in suo ricordo sarà attribuita a chi, più di altri, «sarà in grado di affrontare, con un linguaggio semplice ed accessibile a tutti, le domande più difficili della vita». Seguendo quindi l’esempio di De Benedetti, «studioso dal profilo intellettuale complesso e originale, con una grande ricchezza di frequentazioni e una straordinaria capacità di ascolto».
Le domande possono essere presentate fino al 30 aprile 2022 secondo le indicazioni del bando (disponibile al link) pubblicato sul sito www.uni-astiss.eu e sul sito www.diocesiasti.it.
«L’obiettivo da perseguire – ha aggiunto Musso – è quello di far crescere spazi di collaborazione tra Polo universitario e Progetto culturale diocesano, raggiungendo ambiti sempre più ampi di «promozione culturale».

Il commento di don Berzano

«Il bando – ha evidenziato don Berzano – rimane, dopo tutti questi anni, una proposta geniale. Tre le ragioni. Primo, perché premia progetti di tesi su quattro “livelli” (lauree triennali, magistrali, dottorati e master) capaci di innescare potenzialità di sviluppo in linea con il PNRR, quindi con una fecondità applicativa anche nel mondo del lavoro. Secondo, è l’unico bando di questo tipo ad Asti. Terzo, perché è un premio che scommette sull’importanza della cultura, promosso da una Diocesi in un periodo in cui la Chiesa della opere, che in passato incideva nella società, è caratterizzata da diversi problemi».

La Settimana sociale dei cattolici

Tra gli altri temi trattati in conferenza stampa la 49ª Settimana sociale dei cattolici italiani, svoltasi a Taranto nei giorni scorsi e dedicata a un tema di forte attualità: “Il pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro, futuro. #tuttoèconnesso”. A parteciparvi anche una delegazione della Diocesi di Asti. Accompagnata dal vescovo Marco Prastaro, era composta da Silvia Benotti, componente del cda dell’Istituto di sostentamento del clero e del Centro diocesano per le vocazioni; Lorenzo Damasio, giovane volontario in parrocchia e collaboratore dell’equipe diocesana di cultura e comunicazioni e Francesco Scalfari, direttore della Pastorale sociale e del lavoro.

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