Nocciola Piemonte certificata dal campo alla tavola grazie a progetti di ricerca che coinvolgono il CNR e l’Università Cattolica di Piacenza. Scarti della nocciola che tornano a produrre valore, salute e benessere: dal riscaldamento all’edilizia alla cosmoceutica. Se ne parlerà il 12 novembre, al Forio Boario di Nizza Monferrato, in occasione della giornata di studio promossa dalla Cia – Agricoltori Italiani di Asti e rivolta a tutti i corilicoltori del Piemonte.
I lavori si apriranno alle 9,30 con una case history che non ha eguali in Italia. Il protagonista sarà Ernesto Roveta, storico agricoltore e vivaista di Bubbio, che ha prodotto le prime piante di Tonda Gentile Trilobata con DNA certificato. Tutto è partito da un progetto scientifico che Roveta ha promosso insieme all’Istituto di Biologia e Biotecnologia Agraria del CNR di Milano. A poche centinaia di metri dalla casa di famiglia l’agricoltore ha creato la ceppaia con 4000 piante madre certificate attraverso la metodologia “FoodCode” brevettata dal CNR.
I dettagli del progetto – interamente finanziato dall’imprenditore astigiano – saranno presentati nel corso dei lavori insieme a ad altri studi che fanno passi avanti nella costruzione di una certificazione di filiera. La ricercatrice Francesca Scandellari di Tointech S.r.l., ad esempio, racconterà il suo progetto sui “marcatori” della nocciola, grazie ai quali il consumatore finale saprà se la nocciola è davvero made in Piemonte oppure importata dalla Turchia o da altre parti del mondo. Il professor Luigi Lucini dell’Università Cattolica di Piacenza, partendo dagli studi sui marcatori della nocciola, fornirà indicazioni su peculiarità e benefici della Nocciola Piemonte sotto il profilo nutrizionale.
Il convegno affronterà anche il tema sempre più rilevante dell’ economia circolare. Si parlerà del riuso degli scarti della nocciola con Giorgio Iviglia, amministratore delegato di Poliphenolia, il laboratorio astigiano che dal 2015 studia, e applica alla cosmetica, il potere benefico dei polifenoli estratti dall’uva ed ora anche dalle nocciole.
I temi della transizione verde sono strategici per la Cia. Ne parlerà il presidente Alessandro Durando nel suo intervento “Ricerca, recupero, reddito, le tre R della Cia”, il presidente nazionale Dino Scanavino chiuderà i lavori soffermandosi sul Pnrr e i progetti di ammodernamento del territorio italiano. Nel pranzo, a cura degli agriturismi di Turismo Verde, i partecipanti avranno l’occasione di scoprire quanto la nocciola piemontese possa arricchire la tavola, dall’antipasto al dolce. Il convegno prevede un’affluenza massima di 100 persone. Prenotazione obbligatoria scrivendo alla mail asti@cia.it