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Protesta sindacati polizia penitenziaria di Asti
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Sit in della polizia penitenziaria: «I detenuti spadroneggiano, chiediamo al Ministro Nordio che invii ispettori»

Le sigle sindacali denunciano che gli agenti sono stati dimenticati dalle istituzioni e chiedono immediate risposte altrimenti continueranno a protestare

Ennesima protesta davanti al carcere di Quarto per i rappresentanti sindacali della polizia penitenziaria. Un sit in nel quale denunciano pubblicamente, ancora una volta, una serie di gravi criticità che insistono nel carcere astigiano, ma in realtà anche in altre prigioni del Piemonte. Problemi che rendono il lavoro degli agenti «ormai insostenibile».

Le sigle sindacali non lamentano solo l’ormai noto sovraffollamento del carcere di Asti, da tempo struttura a massima sicurezza dove scontano la pena, anche l’ergastolo, detenuti condannati per mafia, camorra e ‘ndrangheta. Denunciano la mancanza di personale, a cominciare proprio da chi dovrebbe comandare gli agenti della penitenziaria. «Ad Asti non esiste né un comandante né un vicecomandante – spiega il segretario generale della UILPA Polizia Penitenziaria del Piemonte, Marco Missimei – Il comando viene assunto dalla sorveglianza generale e, di volta in volta, dall’ispettore di turno più alto in grado. In Piemonte almeno sette/otto carceri stanno attendendo un nuovo comandante. Inoltre gli agenti non si sentono tutelati e anche quando fanno un uso legittimo della forza vengono comunque indagati, messi sotto procedimento rischiando la sospensione senza stipendio».

Una situazione esplosiva, come raccontato dal vicesegretario generale dell’Osapp, Gerardo Romano. «Il personale di polizia penitenziario di Asti è stufo, i detenuti spadroneggiano – commenta – Chiediamo al Ministro Nordio che invii ispettori per verificare questa drammatica situazione. Speriamo di essere ascoltati, diversamente andremo avanti a protestare a oltranza». Anche per Romano gli agenti sono abbandonati a se stessi: «Pur essendo state invitate a questo sit in, le istituzioni astigiane non si sono presentate, in primis il sindaco Rasero. Se ne sono fregati, questa è la verità. L’onorevole Giaccone ha presentato un’interrogazione parlamentare, ma Coppo non si è né visto né sentito».

«Bisogna prendere provvedimenti efficaci contro i detenuti che non rispettano le regole» aggiunge il segretario nazionale Sappe, Vicente Santilli mentre il segretario nazionale del Sinappe, Raffaele Tuttolomondo chiede «che vengano trasferiti tutti i detenuti facinorosi» oltre alla nomina rapida di un nuovo comandante.

«Stiamo parlando di una pentola a pressione che riguarda tutti gli istituti penitenziari, compreso quello di Asti, provocata da un mal governo iniziale e che l’attuale governo si trova a dover gestire – sottolinea il segretario Cisl Fns Asti Alessandria Domenico De Sensi – Non ci aspettiamo che abbiano la bacchetta magica, ma che facciano qualcosa». In particolare il ministero deve dare risposte immediate «nel trasferimento dei detenuti pericolosi perché – conclude il segretario provinciale Uspp Asti, Roberto Cecere – non possiamo aspettare che un collega venga percosso per intervenire».

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