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Mind Full or Mindful
Attualità

Per smettere di fumare l’aiuto della mindfulness

Con l’Asl, oltre a trattamenti individuali e prescrizioni farmacologiche, anche la possibilità di partecipare al gruppo di sostegno che impiega la mindfulness

Un percorso difficile, ma possibile

Fumare tabacco non è un semplice vizio, ma una vera e propria dipendenza. Per questo smettere di fumare, per la maggior parte dei tabagisti, rappresenta un percorso difficile. Ma possibile.
Molti provano da soli a smettere di fumare; e in tanti ci riescono. La ricaduta è però spesso dietro l’angolo. E farsi aiutare aumenta notevolmente la possibilità di riuscita nell’obiettivo. Gli ambulatori dell’Asl di Asti mettono a disposizione dei fumatori diverse occasioni di aiuto: trattamenti individuali di counseling motivazionale e di supporto psicologico, visita medica, prescrizioni farmacologiche, ma anche la partecipazione al gruppo di sostegno che impiega la pratica della mindfulness.

Una pratica per volersi bene

Il termine mindfulness significa attenzione consapevole. Si tratta di una pratica che ha origini antichissime, basata principalmente sullo sviluppo delle tecniche di meditazione. Un’osservazione non giudicante, indirizzata ad accogliere “quel che c’è”, attraverso l’attenzione al momento presente e l’accettazione del momento attuale. Una pratica che educa la mente a coltivare la presenza mentale liberandola da condizionamenti, automatismi, pensieri disfunzionali e svincolandola così dalle abituali fonti di stress e sofferenza emotiva. La diffusione della mindfulness in Occidente è da ricondurre ad un percorso che ha avuto avvio con gli studi pionieristici di Jon Kabat-Zinn, biologo e professore della School of Medicine dell’Università del Massachussets che, a partire dal 1979, ha sviluppato un protocollo per introdurre la meditazione di consapevolezza come intervento in contesti clinici. Numerose ricerche scientifiche ne dimostrano l’efficacia sia a livello fisiologico che psicologico.
«La pratica della mindfulness insegnata a pazienti con problemi di dipendenza si è dimostrata non solo efficace nell’aiutare la persona a smettere di fumare, ma anche nel prevenire le eventuali ricadute e nell’acquisire un maggior controllo nell’impulso a fumare», sottolinea l’Asl di Asti.

I dati astigiani

Nel Centro trattamento tabagismo del Dipartimento Patologie delle Dipendenze dell’Asl di Asti, nelle due sedi di Asti e Nizza, nel 2017 sono state trattate 92 persone, di cui 44 uomini e 48 donne, con risultati apprezzabili. «Sono stati effettuati 29 trattamenti di couseling, 23 trattamenti di supporto psicologico, 36 trattamenti farmacologici, 30 trattamenti di gruppo con la mindfulness – indica l’Asl – Si possono effettuare più trattamenti contemporaneamente e questo permette di curare sia la dipendenza fisica dalla nicotina sia quella psicologica, oltre a prevenire le tanto temute ricadute».

Le sedi

Il Centro, attivo ormai da diversi anni e nel quale lavorano diverse figure professionali (medici, psicologi, educatori e infermieri), al fine di garantire un trattamento quanto più possibile integrato, ha tre sedi: all’Ospedale Cardinal Massaia e in via Baracca 6 ad Asti, in via Carlo Alberto 70 a Nizza. Per informazioni e appuntamenti si può telefonare ai numeri 335/1417222, 0141/482817, dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 16 ad Asti, 0141/782414-06, dal lunedì al venerdì dalle 8,30-13,15 a Nizza.

m.m.t.

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