La toponomastica di Asti è troppo maschile relegando la figura delle donne ad appena 29 riconoscimenti su un totale di 728 denominazioni. A sollevare il problema è il consigliere di Noi per
La toponomastica di Asti è troppo maschile relegando la figura delle donne ad appena 29 riconoscimenti su un totale di 728 denominazioni. A sollevare il problema è il consigliere di Noi per Asti Mariangela Cotto che interpella il sindaco sulla questione. «I nomi delle nostre vie, dei nostri viali, delle nostre piazze, dei nostri giardini contribuiscono a creare la cultura di una comunità definendone le figure storiche degne di essere ricordate – spiega Cotto – Nel Comune di Asti su un totale di 728 denominazioni solo 29 strade sono intitolate a donne e molte intitolazioni delle vie sono sprovviste del nome di battesimo e non contengono riferimenti alla professione esercitata».
Per questi motivi Mariangela Cotto interpella il sindaco per conoscere se lamministrazione comunale non ritenga utile una riflessione «per compensare levidente disparità di genere che caratterizza lattuale toponomastica cittadina; se, con il coinvolgimento finanziario degli eredi e/o altri, non sia opportuno il completamento o linstallazione di nuove insegne maggiormente informative; se gli assessori alla Cultura, allIstruzione, alle Politiche Sociali e alla Viabilità abbiano in programma iniziative di buon vicinato anche per far conoscere A chi è intitolata la mia via?; se, nelle frazioni, dove chi oggi transita con il navigatore si trova in difficoltà a causa di una legge del 1954 che segna i numeri civici in senso circolare a spirale è prevista, concordata con i residenti, un progetto di miglior visibilità degli indirizzi».