Il trasporto pubblico locale ha i mesi contati? Il grido dallarme lanciato dalle aziende astigiane e da alcuni politici non lascia dubbi a fraintendimenti: o la Regione Piemonte metterà mano al
Il trasporto pubblico locale ha i mesi contati? Il grido dallarme lanciato dalle aziende astigiane e da alcuni politici non lascia dubbi a fraintendimenti: o la Regione Piemonte metterà mano al bilancio e stanzierà i 120 milioni di euro mancanti per coprire tutti i costi del tpl (pari a 605 milioni di euro) oppure, a partire da giugno, saranno più gli autobus fermi che quelli in circolazione con buona pace del servizio pubblico, dei pendolari e di chi, non potendo più sostenere i costi per unauto, si è avvicinato al trasporto alternativo su gomma e rotaie per mantenere comunque una propria mobilità sul territorio. Le ditte Giachino e Geloso, che fanno parte del Consorzio Coas, mettono le mani avanti spiegando che un ulteriore taglio del 25% sul servizio nel secondo semestre del 2013 (pari però ad un 50% effettivo sui chilometri percorsi) significherà la paralisi del trasporto pubblico.
E se Sparta piange, Atene non ride: la forbice che colpirà le aziende che servono la provincia di Asti non risparmierà, infatti, il capoluogo di provincia. Già 800 mila euro erano stati tagliati nei trasferimenti regionali sul servizio di trasporto locale ma, è notizia di ieri, il Comune ha dovuto fare un ulteriore taglio allAsp pari a 500 mila euro. Il taglio è inserito nel bilancio di previsione illustrato ieri mattina ai sindacati e prossimamente in discussione nella commissione bilancio.
Questo potrebbe tradursi in un minor numero di corse e, a partire da settembre, potrebbe causare la sospensione del servizio dautobus nei giorni festivi.
r.s.