Tra i banchi del Consiglio comunale è scoppiato l’ennesimo “casus belli” con protagonisti il sindaco Maurizio Rasero e alcuni consiglieri del Movimento 5 Stelle. Niente di nuovo sotto il sole, è noto che tra Rasero e i pentastellati non corra buon sangue, ma questa volta il sindaco ha esortato il presidente del Consiglio, Walter Rizzo, ad attivare tutte le procedure previste dal Regolamento per l’eventuale decadenza dal ruolo di consigliera di Martina Veneto.
Quest’ultima, in carica dal 19 marzo 2018, è anche tra i più giovani eletti del Consiglio. Ma, stando alle accuse mosse dal sindaco, «nel 2020 Veneto è stata assente ingiustificata per 10 sedute consiliari consecutive».
«Il gruppo consiliare che registra in media il maggior numero di assenze alle sedute consiliari e a quelle delle commissioni è quello dei “paladini del giustizialismo”: il Movimento 5 Stelle – si legge in una nota stampa diffusa dall’amministrazione – La media delle assenze di questo gruppo è infatti la più alta di tutto il Consiglio comunale e, in alcuni casi, per alcuni suoi esponenti supera i termini previsti dallo Statuto». Insomma, un attacco diretto, senza indugi, che ha acceso un faro sulla vicenda di per sé rimasta abbastanza in disparte durante le ultime sedute del Consiglio on line.
Da qui la richiesta del sindaco al presidente Rizzo «affinché, nel rispetto della normativa vigente, relativamente alla consigliera Veneto, effettui le verifiche ed intraprenda le azioni di competenza dal momento che lo Statuto Comunale prevede che la mancata partecipazione dei consiglieri, qualora avvenga consecutivamente per 3 sedute senza giustificato motivo, comporti la decadenza dei consiglieri interessati».
La telefonata del presidente Rizzo
In un post pubblicato su Facebook il presidente Rizzo ha annunciato di aver accolto la richiesta del sindaco spiegando che «attuerà tutti gli atti istruttori per la verifica della sussistenza delle cause dell’assenza».
«Ho telefonato alla consigliera Veneto chiedendole di giustificare le assenze accumulate nel corso del tempo e che sono davvero tante, – racconta Rizzo interpellato sul caso – Questo nel rispetto degli altri consiglieri e del Regolamento. Ma nessuno qui ha già emesso una “sentenza” e mi spiace che la vicenda sia degenerata in questo modo. Fare il consigliere è un incarico importante, ma nessuno viene obbligato e non sarebbe la prima volta se un eletto, come già successo in passato, decidesse di lasciare a causa di altri impegni».
Il caso ha preso, però, una piega inaspettata, che ha gettato ulteriore benzina sul fuoco della polemica.
Bufera per le parole di Spata
Il consigliere del M5S, Giorgio Spata, ha usato Facebook per rispondere al presidente Rizzo (facendo presente che la collega Veneto avrà modo di spiegare le assenze), ma anche per dare contro ai consiglieri di maggioranza rimasti, fino a quel momento, fuori dai giochi: «In questi anni ho visto consiglieri essere presenti e fare scena muta, – scrive Spata – tranne svegliarsi al comando del sindaco come scimmie ammaestrate. Avvilente».
Parole che, come da programma, hanno provocato una durissima replica e la richiesta a Spata di rassegnare le dimissioni.
«Siamo oggi qui a richiedere formalmente le dimissioni del collega Giorgio Spata – scrivono i consiglieri di maggioranza che si riservano anche di agire per vie legali – Lo chiediamo fortemente perché, indipendentemente dal fatto che si gridi all’onestà o meno, l’educazione non può mai mancare in chi svolge un ruolo istituzionale. Reputiamo il collega Spata una persona generalmente corretta, con senso civico ed attenta. Ciò non di meno, comprenderete come non sia ammissibile accettare insulti quale l’appellativo di “scimmie ammaestrate” e doversi poi sedere, con il necessario rispetto reciproco richiesto per svolgere il nostro ruolo, nei banchi fisici o virtuali al fianco del collega».
Riccardo Santagati
3 risposte
Esprimo la mia SOLIDARIETÀ al consigliere Giorgi Spara per l’attacco ricevuto dai consiglieri di maggioranza che si sono sentito offesi. Questi consiglieri dove vivono in una bolla di sapone? È sufficiente girare per le nostre strade, nei social è in mezzo alla società civile per sentire epiteti molto più gravi. Sopratutto per il fatto che il consigliere Giorgio Spata e persona corretta e pacata ( come riconosciuto dagli stessi consiglieri di maggioranza) e molto attivo nello svolgimento del proprio incarico non merita questo attacco. Mi permetto di suggerire ai consiglieri che si sono offesi di contrastare con fatti il consigliere Giorgi Spara e farlo ricredere. L’onore politico è anche questo.
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Rosicchiate finche’ ancora la gente riesce a respirare ma quando i soldi finiranno allora si che cominceranno i vostri problemi…
Per venire a lavorare così potete assumere me che ho molta voglia di lavorare molta più di tutti voi messo assieme assessori presidenti ecc