Cerca
Close this search box.
Anche nell'Astigiano turismo e alberghi puntano al web
Attualità

Turismo e Covid-19: ancora tante incognite per ripartire con l’accoglienza

Anche nell’Astigiano albergatori e ristoratori dovranno reinventarsi per garantire la sicurezza dei clienti secondo norme ancora poco chiare

Turismo: un settore in ginocchio che attende di ripartire

L’emergenza Coronavirus ha colpito quasi tutti i settori provocando la peggior crisi economica dalla fine della seconda guerra mondiale. Per il turismo, con tutto l’indotto che muove, la crisi rappresenta non solo un danno economico nell’immediato, ma causerà una vera e propria corsa contro il tempo per cercare di capire come e quando il settore potrà risollevarsi.

Non fa eccezione l’Astigiano che fa parte dell’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero e che proprio negli ultimi anni aveva deciso di percorrere questa strada per trovare una sua nuova vocazione. Il Coronavirus si è abbattuto come uno tsunami fermando tutto: alberghi, bed & breakfast, ristoranti, agriturismi, musei, manifestazioni, eventi con un effetto catastrofico senza precedenti.

Quali regole e con quali costi?

Come se non bastasse, la Fase 2 del settore turistico è del tutto incerta perché ancora poco chiare sono le regole che saranno imposte, con necessario rigore, prima della riapertura delle strutture. Quali regole? Come si potrà gestire negli alberghi il distanziamento sociale necessario a garantire la sicurezza degli ospiti? Quali servizi potranno essere erogati e quali definitivamente chiusi? Colazioni a buffet, pranzi e cene nelle sale comuni saranno di fatto off limits? Quali costi dovranno sostenere gli albergatori per sanificare (non solo pulire) le camere, i corridoi, le sale comuni, le scale, gli ascensori e con quale periodicità?

Per non parlare dei ristoranti che, in un piano economico ordinario, avevano stimato costi (come affitti, mutui, personale) ed entrate sulla base di un certo numero di coperti, ma nella Fase 2 dovranno praticamente quasi dimezzarli con tutto quel che ne conseguirà. Senza considerare che la scontata cancellazione di tutti i più grandi eventi del territorio, per non creare assembramenti, causerà la perdita di quei turisti che si sarebbero mossi per prendervi parte. Sarà necessario riformulare i pacchetti sulla base, dicono gli esperti, del turismo emozionale, di soggiorni che permettano di vivere esperienza all’aria aperta, in luoghi poco frequentati (borghi e paesi in primis) e raggiungibili soprattutto con i mezzi privati.

Sarà l’anno del turismo di prossimità?

Sembra che la ripartenza del turismo, legata senza ombra di dubbio al superamento dell’attuale emergenza sanitaria (e lì dovranno essere gli esperti, numeri alla mano, a dare il via libera alle riaperture) potrà avvenire sfruttando il “turismo di prossimità”.

Chi è proprietario di seconde case è probabile che le userà per trascorrere le ferie mentre la maggior parte delle famiglie, magari approfittando di un possibile “bonus vacanza” di cui si sta parlando da giorni, ma senza alcuna certezza, potrebbero muoversi nei territori limitrofi alle residenze per godersi le vacanze.

L’Astigiano ha tutte le caratteristiche per poter rispondere alle esigenze del turismo post Coronavirus, ma le incognite sono ancora molte se si considera che molti turisti in arrivo nelle nostre zone provengono dall’estero e che oggi sono bloccati a causa della chiusura delle frontiere.

Ma non solo. Se si guarda al mercato italiano si deve fare i conti con la crisi economica che ha colpito il settore alberghiero, ma ha letteralmente travolto milioni di italiani finiti in cassa integrazione con conseguente diminuzione del reddito percepito.

Un bonus per andare in vacanza?

Queste famiglie, pur con l’eventuale bonus (che secondo il Sole 24 Ore potrebbe tradursi in una detrazione fiscale tra 100 e 325 euro per almeno tre giorni di pernottamento, mentre altre fonti ipotizzano un importo fino a 500 euro) avranno comunque voglia di andare in vacanza?

Tra tutte le incognite che gravano sul settore turistico è proprio quella più imprevedibile che renderà la strada degli imprenditori tutta in salita: l’emergenza Coronavirus sta lasciando un segno forte a livello psicologico, prova ne sono tutti quei servizi di sostegno che si sono attivati, su internet e al telefono, per aiutare le persone a gestire l’isolamento iniziato parecchie settimane fa.

Cosa succederà dopo? Come faranno i tour operator, gli albergatori, i ristoratori a convincere i clienti a riprendere le vecchie abitudini, pur con mascherine, guanti, distanziamento sociale, etc? Le vacanze sono un momento utile per rilassarsi, per godersi alcuni giorni di serenità con la propria famiglia: gli italiani saranno pronti, da qui ad un paio di mesi, a tornare a viaggiare e spendere per andare in ferie? Secondo gli specialisti più che per l’estate è in autunno che ci sarà il vero banco di prova quando l’emergenza sarà, si spera, un ricordo già più lontano e sempre che il virus non ricominci a circolare in maniera incontrollata.

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Scopri inoltre:

Edizione digitale