Per i giovani che volessero intraprendere la professione di veterinario, ci sono molti nuovi sbocchi lavorativi grazie alla nascita di nuove figure specializzate in questo ambito.
Una di queste è sicuramente la figura del veterinario forense che comincia ad essere richiesto nei processi per i reati di maltrattamento degli animali. In Italia, a breve, saranno attivi i primi specializzati al termine di un corso che dura tre anni.
Altra figura che sta emergendo è quella del veterinario di fauna selvatica. Oggi sono ancora rari questi specialisti, ma con la diffusione degli animali selvatici (e nell’Astigiano fra cinghiali e caprioli ne sappiamo qualcosa) sarà sempre più importante avere specialisti nell’aiuto al loro contenimento. I veterinari entrano anche nella cura dei pesci dei grandi acquari aperti al pubblico accanto ai biologi che finora si erano occupati della salute delle “star dell’acqua”. Veterinari specializzati nella cura di animali esotici, altri che si occupano di biotecnologia animale, altri ancora che studiano la nutraceutica da applicare anche agli animali da reddito per diminuire l’uso di farmaci nella loro alimentazione. Tutte sfaccettature della stessa professione che va, più in generale, verso il rispetto del benessere animale a tutto tondo. Per questo motivo si sta affermando la figura del “veterinario aziendale” che si occupa di far rispettare il benessere animale all’interno degli allevamenti. Senza contare i veterinari psicologi, comportamentalisti, nutrizionisti, e quelli più tecnici come radiologi, anestesisti. Il Covid ci ha insegnato anche a monitorare sempre più da vicino le interazioni fra uomini e animali per prevenire virus derivati da zoonosi e in questo lavoro sono fondamentali i veterinari epidemiologici.
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- Redazione