Colori, codici a barre, comparazioni digitali con i registri dei pazienti: è un percorso altamente automatizzato quello che fanno le provette di sangue ed urine dopo i prelievi nelle salette al piano
Colori, codici a barre, comparazioni digitali con i registri dei pazienti: è un percorso altamente automatizzato quello che fanno le provette di sangue ed urine dopo i prelievi nelle salette al piano -1 dell'ospedale di Asti. Procedure messe a punto dal Laboratorio Analisi per ridurre al minimo l'errore umano o le anomalie e dare la massima affidabilità nei risultati. Perchè, secondo una statistica internazionale, il 70% delle decisioni cliniche si basano su analisi di laboratorio, e l'innovazione dei laboratori è la prima causa di riduzione dei decessi nella popolazione di età inferiore ai 65 anni. Non solo, ma la stessa innovazione tecnologica ha consentito di evitare un 26% in più di persone affette da gravi disabilità. Tutto questo con un costo che è pari al 2,8% del budget di una struttura sanitaria.
Numeri a parte, il Laboratorio Analisi di un ospedale come il Cardinal Massaia deve mettere insieme competenze mediche con altre di alta tecnologia, conoscenze informatiche importanti e grande capacità di organizzazione del personale e di tutte le procedure che garantiscono la tracciabilità di ogni singola provetta dal momento del prelievo a quello di lavorazione da parte dei tecnici. A sovrintendere a tutto questo il dottor Gianmatteo Micca, primario che lavora continuamente sull'innovazione e limatura dell'organizzazione con le risorse economiche e di personale di cui dispone. Non senza successi a costo zero che hanno migliorato la performance del Laboratorio. Come, ad esempio, l'aver ottenuto la disponibilità di un sofisticato macchinario per la cosiddetta "preanalitica" attraverso il quale passano tutte le provette in arrivo dalle sale prelievi dell'ospedale e di tutti i centri territoriali.
Le provette vengono "lette" attraverso i barcode e i colori dei tappi per un check-in fondamentale che ha consentito di recuperare un discreto monte-ore di lavoro dei tecnici da destinare alla copertura di turni e di altre mansioni. Considerando che, ogni giorno, sono circa 1600 i pazienti che si sottopongono ad un prelievo, fra quelli che vanno negli ambulatori dei distretti, quelli che si recano all'ospedale, le analisi richieste dai reparti e quelle di chi approda in Pronto Soccorso, per un totale di oltre 5 mila provette da "trattare". Dal check-in della preanalitica all'analisi del sangue e dell'urina passano mediamente non più di due ore, garantendo grandissima affidabilità ai risultati. Affidabilità che è stata ulteriormente incrementata con l'utilizzo, dalla scorsa estate ad oggi, di nuovi contenitori per l'esame delle urine. Si tratta di un vasetto che, grazie ad un particolare coperchio con invito per le provette, consente di prelevare il campione in ambiente totalmente sterile e in poco tempo.
Inoltre le provette così ottenute possono essere avviate al macchinario di preanalitica ottenendo le stesse garanzie delle provette di sangue. E poi, con quest'unico contenitore, è possibile fare più esami di matrice urinaria. Stesso sistema è stato adottato anche per il contenitore usato per la raccolta delle urine delle 24 ore. In entrambi i casi, poter trasferire i campioni da un contenitore comodo per il paziente ad una provetta comoda per i tecnici di laboratorio, consente anche un notevole risparmio di spazio e la possibilità di poter refrigerare i campioni riducendo al minimo le variabili analitiche legate alla temperatura. «In tutto il Piemonte -osserva il dottor Micca- questo tipo di percorso completo è offerto solo da questo Laboratorio Analisi». Un'efficienza che andrebbe tenuta in debito conto quando si tornerà a parlare di spostamento di una parte di Laboratorio ad Alessandria.
Daniela Peira