Un ponte tra l’Italia e la Macedonia che unisce Canelli e Skopie. Dieci anni del “Ponte di Pietra”, monumento simbolo della capitale macedone divenuto trait d’union tra i due Paesi.
Il compleanno di quella che è diventata, nel tempo, più di un’associazione è stato celebrato sabato alla Sala delle Stelle del municipio. Presenti le autorità locali, con Ilona Zaharieva, fondatrice e presidente della onlus, il console della Macedonia a Venezia Stojan Vitanov co delegazioni da Francia e Svizzera. Appuntamento che ha permesso di tracciare un bilancio delle attività svolte nel decennio.
«Molte cose, oggi, sono cambiate da quando nacque il Ponte di Pietra, ma noi ci crediamo sempre e portiamo avanti le attività che ci caratterizzano» ha detto Zaharieva. Che ha ricordato quanto fatto sia con le associazioni cittadine sia per i macedoni sparsi nel mondo: le raccolte di beneficenza e l’aiuto alle popolazioni devastate dalle alluvioni, la collaborazione con la scuola per adulti di Canelli e il progetto “Comunicare per integrare” nel quale 30 ragazze della Macedonia hanno imparato usi e costumi italiani. Importante l’imput dato dal Ponte di Pietra alla delocalizzazione amministrativa, con la presenza sul territorio del console per le incombenze burocratiche. «Iniziativa – ha ricordato Ilona Zaharieva – che è stata poi copiata in molti altri Paesi».