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Uniti si può sul vecchio ospedale: «Incognite dal sapore elettorale»

I candidati di Uniti si può Scognamiglio e Greco sollevano perplessità e chiamano in causa anche il direttore generale dell’Asl AT

Sulla possibile riqualificazione dell’ex ospedale di Asti, che si è aperta da un emendamento approvato dal Consiglio regionale del Piemonte, pubblichiamo l’intervento di Massimo Scognamiglio e Mariachiara Greco di Uniti si può

Come quando la si appunta per alzarsi, la sveglia è suonata: driinn, driinn, il 12 giugno si vota per le elezioni del sindaco e la Regione di centrodestra, dopo 3 anni in cui governa, non può mandare il sindaco Rasero a confrontarsi in campagna elettorale con “il bubbone” indecoroso di viale alla Vittoria. Dal 2006 i cittadini assistono al continuo ed inesorabile degrado dell’ex Ospedale e del quartiere. La Regione emenda il disegno di legge sul proprio bilancio 2022 – 2024 andando a modificare la legge regionale del 2006. Legge che vincolava l’Asl AT alla restituzione di quanto anticipato dalla Regione per l’apertura del nuovo Ospedale mediante la vendita degli immobili sanitari dismessi. Grazie a questa modifica l’Asl “potrà provvedere alla restituzione, anche (quindi non solo) tramite i proventi derivanti da valorizzazione e recupero di beni dismessi”. Per anni abbiamo sostenuto che occorresse porre una “pietra tombale” sulle aste per la vendita degli immobili della Asl al fine di attivare iniziative verso l’imprenditoria privata, quali ad esempio il comodato d’uso. Iniziative che consentissero l’avvio di progetti urbanistici di valorizzazione, guidati e concordati con il Comune, senza costi insostenibili per l’acquisizione degli immobili. Questo dovrebbe essere il percorso che Asl e Comune dovranno intraprendere per sbloccare una situazione di degrado perdurante da anni.

Ma le incognite non mancano, sono pesanti e complesse. Che la restituzione dei fondi anticipati nel 2006 sia stata svincolata con un “escamotage contabile” dalla Regione pare evidente. Sarà la Regione a rispondere della correttezza delle sue procedure. Ci preoccupano le modalità e i tempi che l’Asl dovrà porre in essere per provvedere alla restituzione della somma. Infatti è evidente che mentre il vecchio Ospedale sarà valorizzato e avrà possibili proventi, anche se, quando e come non si può prevedere in assenza di progetti, così non potrà essere per l’ex Maternità il cui uso tornerà ad essere sanitario. La restituzione della quota parte relativa all’ex Maternità deriverà dal PNRR? Come sarà computato il valore dell’ex Maternità rispetto a quello dell’ex Ospedale? Si terrà conto del valore dei due immobili in base alle aste di vendita del passato?

Il Direttore dell’Asl chiarisca quanto affermato: “L’Asl si è impegnata a formulare una proposta alternativa per i fondi ancora da restituire alla Regione”. Quanto peserà immediatamente, in attesa di tutte le possibili valorizzazioni degli immobili, sulla qualità e quantità dei servizi da erogare ai cittadini l’obbligo di avviare la restituzione dei soldi alla Regione? In attesa di risposte, che non verranno, ribadiamo un concetto per noi chiaro da tempo: se in 16 anni la Regione ha posto a bilancio un credito che, per ragioni oggettive, non è mai riuscita a riscuotere, questo credito, ormai inesigibile, deve essere cancellato. Non può continuare a pesare sulla comunità astigiana, pensando a immaginifici progetti, che non ci sono. Intanto i cittadini della zona aspettano. Sindaco e Direttore della Asl potrebbero cominciare a far svolgere un’operazione di pulizia dentro e fuori l’immobile. La garanzia delle condizioni igienico sanitarie non sono una loro prerogativa? Sarebbe un modo per far capire che questa volta si fa sul serio !

Massimo Scognamiglio e Mariachiara Greco

Candidati Uniti si può

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