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Attualità
Contenitori vuoti

Ex ospedale di Asti: si apre la via di una possibile riqualificazione

Il Consiglio regionale ha approvato un emendamento che rimuove l’obbligo di vendita da parte dell’Asl AT

L’Asl ha tentato di venderlo per anni, ma senza successo. Eppure era costretta a farlo per restituire alla Regione i soldi anticipati per la costruzione dell’ospedale Cardinal Massaia. Ora, grazie a un emendamento approvato in Consiglio regionale, l’ex ospedale di Asti non è più vincolato a una vendita obbligatoria, ma potrà essere recuperato e valorizzato in altro modo evitando di perdere ancora tempo con infruttuosi bandi. Negli ultimi anni l’Asl AT ha cercato monetizzare, dall’ex nosocomio, qualcosa come 16,7 milioni di euro. Cifra che nessuno ha voluto sborsare perché considerata troppo elevata tenuto conto dei lavori di ristrutturazione, condannando quel grande contenitore vuoto, dal lontano 2005, a una lenta agonia e a un degrado più volte denunciato anche sui giornali.

Ora, su iniziativa della Giunta Cirio, è stato approvato l’emendamento che cambia le regole del gioco. «Con questo emendamento alla Legge di Stabilità – spiega il vicepresidente della Regione Fabio Carosso – siamo riusciti a modificare un articolo molto importante, quello che prevedeva la vendita dell’ospedale di Asti e di altre immobili per la restituzione di un debito. Da oggi l’Asl AT potrà mettere a rendita questo immobile pensando a una riqualificazione molto importante. Aspettiamo questo momento da anni e credo che questo contenitore potrà essere riempito tenuto conto che abbiamo vicino l’università, il centro storico e che c’è all’interno una zona molto bella tutta da valorizzare».

«Abbiamo approvato una modifica di legge che consente di non vendere gli immobili sanitari dell’ex ospedale e della Maternità di Asti – sottolinea l’assessore ai Trasporti, Infrastrutture, Opere pubbliche Marco Gabusi – Questo è solo un primo passo, ma determinante senza il quale, fino ad oggi, ci è stato impedito di ipotizzare una riqualificazione di questi stabili. Per l’ex Maternità il progetto è chiaro e prenderà vita con il piano del PNRR che prevede in quel sito una casa di comunità. Mentre da oggi potremo lavorare con Comune e Asl AT per progettare la riqualificazione urbanistica dell’ex nosocomio astigiano».

Preso atto della disponibilità del contenitore, occorre pensare al contenuto su cui in passato è stato detto tutto e il contrario di tutto. Si aprirà una discussione a riguardo, ma il candidato a sindaco del centrosinistra, Paolo Crivelli, ha già alcune proposte su cui vorrebbe discutere nell’attesa di sapere quali siano quelle dell’amministrazione Rasero. «È un’ottima notizia per la città – incalza Crivelli – Il valore dell’immobile si aggira intorno ai 20 milioni di euro e potrebbe essere recuperato attraverso un serio progetto di riqualificazione. Non sappiamo quale sarà il progetto di Rasero, anche perché ad oggi non ne abbiamo visti, ma noi abbiamo le idee chiare. Vista la prossimità con l’università ci piacerebbe che che ospitasse servizi per gli studenti e i ricercatori mentre la parte nuova potrebbe essere ceduta a privati per riqualificarla in strutture alberghiere, di co-housing o altre attività simili».

Crivelli, però, lancia un monito: «Vigileremo affinché quei 20 milioni che, a questo punto non verranno incassati subito, non costringano l’Asl astigiana a tagliare servizi sanitari essenziali. Lavoriamo costantemente per donare ad Asti una nuova prospettiva, una visione che non si fermi al giorno per giorno, ma punti a mettere le basi per il futuro».

Anche il sindaco Maurizio Rasero definisce la notizia importante per uscire dallo stallo in cui si trovava l’ex nosocomio. «Finalmente un atto concreto che potrà facilitare il percorso di recupero di quel contenitore da troppo tempo vuoto – commenta il sindaco – In questi anni ci siamo sempre confrontati con Asl e Regione per poter recuperare l’immobile, però, come tutti sanno, non siamo noi i proprietari».

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