Il verbale contestato martedì pomeriggio all’olimpionica Alice Sotero, mentre attraversava il campo di atletica di via Gerbi, ad Asti, con il passeggino e la figlia di 2 anni, violando il regolamento sulle modalità di utilizzo dell’impianto, continua a far discutere. Un verbale che, in ogni caso, non comporta alcun tipo di multa o sanzione pecuniaria. Dopo la presa di posizione del gruppo Uniti si può, che solleva critiche sulla scarsa attenzione del regolamento comunale verso la genitorialità e le necessità delle madri atlete di poter accudire i figli quando si allenano, adesso è il consigliere di Ambiente Asti, Mario Malandrone, a commentare l’accaduto.
«Lascia perplessi la vicenda di Alice Sotero, redarguita con un verbale per aver fatto transitare un passeggino vuoto sulla pista d’atletica – osserva l’esponente dell’opposizione – Lascia allibiti che la fruizione al campo non tenga conto della genitorialità, di un diritto così fondamentale: che sia la Sotero o qualsiasi altra donna a non poterci entrare col figlio rilascia allibiti. Ma soprattutto quanto impatta un passeggino vuoto e delle sue ruote sulla pista? Un passeggino vuoto ha una massa di 12 kg e cosa può fare una simile massa su una pista d’atletica? Lo dico da fisico: nulla. Lascia allibiti che si pretenda che la figlia di un’atleta, di 2 anni, sia tesserata altrimenti non può accedere agli impianti. Chissà che la figlia non si appassioni a nuoto, basket, calcio o tennis e non all’atletica, nonostante sia figlia d’arte di una delle più note atlete. Ma no, a 2 anni se vuoi stare con la mamma mentre si allena devi essere tesserata. È chiaro che quando così tante cose non funzionano, occorrerebbe interrogarsi sulle scelte fatte, sulla sicurezza scelta, sulle politiche adottate e sul confronto tra amministrazione e mondo delle società sportive».
Regole e norme, facciamo chiarezza
Un caso, quello successo ad Alice Sotero, che indirettamente ha tirato in ballo l’ufficio sport del Comune sebbene alcuni aspetti della vicenda meritino di essere approfonditi. Il primo riguarda proprio il famoso regolamento (che poi tanto famoso non sarebbe nonostante sia esposto sul muro, a pochi passi dagli uffici del campo di atletica). A essere precisi, il documento recita all’articolo 8.6 che “è vietato introdurre nell’impianto sportivo (ma non si cita la pista ndr) qualsiasi tipo di veicolo o bicicletta, se non espressamente autorizzato dal Comune, qualsiasi specie animale e attrezzature sportive non compatibili con l’impianto”, mentre all’articolo 9 si elencano gli espliciti divieti sulla pista, come “entrare in bicicletta”, ma senza indicare in nessun punto i passeggini. Al contrario, all’ingresso principale e su diversi muri interni si vedono cartelli nel quali sono riportati numerosi divieti, tra cui quello di “introdurre mezzi all’interno della pista come biciclette, motorini, monopattini, autovetture, etc…”. In quell’etc. devono essere compresi i passeggini? Dipende dalle interpretazioni, ma già così ce n’è abbastanza per scatenare azzeccagarbugli e appassionati di cavilli.
Non stupisce, quindi, che anche al campo di atletica la questione stia tenendo banco. C’è chi commenta il caso sottolinenando che non esiste nessuna volontà di colpire Alice Sotero in quanto mamma, né sua figlia o altri genitori con bimbi al seguito. «Al campo di atletica ci sono tantissime famiglie, addirittura una coppia di genitori che fa il lancio del peso e che si allena. I due hanno un bimbo di circa 4 anni – osserva Simona Nobile, presidente di A.E.O.P, Associazione Europea Operatori Polizia a cui è affidato il controllo dell’area – e il piccolo è tesserato. Sta fermo vicino a loro e osserva i genitori. Anche loro due hanno un passeggino e quando accedono al campo lo sollevano anziché spingerlo sulla pista».
Quindi i bambini, se tesserati, possono entrare in pista, purché non corrano qua e là per una questione di sicurezza. Se così non avviene ecco che nasce il problema. I passeggini, a quanto ci riferiscono, vengono invece regolarmente accolti nell’impianto sportivo insieme ai bimbi (con genitori e maestre d’asilo) che possono circolare intorno alla pista di atletica, ma non sopra, senza che nessuno lo impedisca. È quindi probabile che facendo chiarezza sulle regole e confrontandosi serenamente, il caso Sotero possa diventare un’occasione per rendere più fruibile l’impianto di via Gerbi dove gravitano, comunque, circa 700 tesserati.
2 risposte
Siamo a fine anno. E’ l’occasione giusta per NON rinnovare i DUE tesseramenti !!!
Caso Sotero: nemo propheta in patria.