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Vino e Cinema: nelle Langhe il remake di Sideways?
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Vino e Cinema: nelle Langhe il remake di Sideways?

Correva l’anno 2004 e il regista statunitense Alexander Payne, già dietro la macchina da presa in “A proposito di Schmidt” (2002), regalava agli appassionati del genere un film molto particolare, “Sideways – In viaggio con Jack”, basato sull’omonimo romanzo di Rex Pickett.

Correva l’anno 2004 e il regista statunitense Alexander Payne, già dietro la macchina da presa in “A proposito di Schmidt” (2002), regalava agli appassionati del genere un film molto particolare, “Sideways – In viaggio con Jack”, basato sull’omonimo romanzo di Rex Pickett. Particolare perché, sebbene ambientato in California, racconta con vivace eleganza e molta leggerezza il rapporto tra vino ed eccellenze del territorio seguendo le imprevedibili vicende dei due protagonisti, un enofilo aspirante scrittore e un suo vecchio compagno di college prossimo alle nozze. Se non fosse stato girato in una delle zone vitivinicole più note degli Stati Uniti, sarebbe stato un copione perfetto per i territori Unesco di Langhe, Roero e Monferrato. O meglio, potrebbe esserlo.

Infatti, secondo quanto riferito dal Corriere della sera, un remake italiano di Sideways è l’obiettivo che si è dato Paolo Damilano, presidente della Film Commission Piemonte e del Museo del Cinema di Torino, ma anche “patron” dell’omonima cantina a La Morra, nelle Langhe, dove punta a realizzare il film.

Quando nel 2004 uscì nelle sale “Sideways”, il boom turistico nelle locations del film fu confermato dai produttori vinicoli della zona e, con esso, le vendite di Pinot negli Stati Uniti superarono ogni record. L’Italia rimase a guardare, forse perché i tempi non erano ancora maturi. Oggi, con Torino Film Commission e l’intraprendenza delle Langhe rispetto al settore cinematografico (l’anno scorso ha avuto successo la commedia “Non c’è due senza te” con Belén Rodriguez, girata nell’Albese), il remake potrebbe diventare presto una realtà a dimostrazione della grande capacità del cinema di poter promuovere il Piemonte, il vino e le colline Unesco facendolo diventare un set per grandi produzioni e serie tv. Ad Asti esiste da oltre un anno la proposta di trasformare l’Enofila in un polo cinematografico in collaborazione con Torino Film Commission, ma mancano risposte certe da parte dell’amministrazione.

Ne è convinta la consigliera comunale Angela Quaglia (Forza Italia), la prima a rilanciare l’idea del polo cinematografico durante un Consiglio comunale. Il cinema porterebbe ricadute positive per le attività artigianali del territorio, richiamerebbe turismo e promuoverebbe i prodotti locali, molto più di quanto non sappia fare la pubblicità tradizionale. L’Enofila, secondo uno studio di fattibilità commissionato dall’amministrazione Brignolo, avrebbe gli spazi necessari per accogliere gli addetti delle varie produzioni, mettendoli nelle condizioni di lavorare fin da subito grazie ad una serie di professionalità che Asti saprebbe garantire. I fondi per lanciare il progetto potrebbero arrivare dal nuovo PISU, anche se oggi la volontà dell’amministrazione è più indirizzata a creare il Palazzo dei Vini in corso Alfieri e, come ulteriore progetto, il nuovo parcheggio multipiano che potrebbe sorgere in piazza Alfieri.

Angela Quaglia, anche alla luce di quanto le Langhe e Damilano stanno portando avanti, ha intenzione di andare fino in fondo e, se necessario, di scrive direttamente all’assessore regionale Parigi per ottenere le risposte «che il sindaco Brignolo continua a non dare, né a me, né alla città». Servirà tutto ciò a far cambiare idea all’amministrazione e a provare a percorrere anche la strada del cinema per ridare fiato all’economia stagnante della città? Molti credono che la partita sia già chiusa e che, ancora una volta, Alba e le Langhe strapperanno ad Asti e al Monferrato un’opportunità che non si ripresenterà una seconda volta.

Riccardo Santagati

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