Una partecipazione raccolta ha seguito i funerali di Francesco Indino, 52 anni, l'autotrasportatore ucciso in piazza del Palio la scorsa settimana. L'uomo è stato sepolto nel cimitero del piccolo paese astigiano. Intanto gli inquirenti continuano ad indagare sul caso per dare un nome ai colpevoli e, soprattutto, chiarire il movente di questa brutale violenza omicida
Una partecipazione raccolta e composta ieri pomeriggio, venerdì, nella chiesa di Santa Caterina a Montechiaro per la celebrazione dei funerali di Francesco Indino, l'autotrasportatore di 52 anni ucciso poco più di una settimana fa in piazza Campo del Palio. Ad accompagnarlo nel suo ultimo viaggio la compagna Andrea Mihaela, i figli e i familiari, amici e conoscenti del paese in cui aveva vissuto per diversi anni, ben inserito con la sua famiglia nelle attività sociali e ricreative.
«L'invito che rivolgo è di passare dalle parole alla Parola, quella di Dio in cui trovare conforto ha detto il parroco don Paolo Prunotto durante l'omelia Che il mondo sia cattivo o che la vita umana abbia sempre meno valore sono frasi che diciamo spesso e che non aggiungono nulla. Occorre in questo momento fidarsi e affidarsi a Dio». Dopo i funerali il feretro, ricoperto di rose bianche e rosse, è stato accompagnato al cimitero del paese.
Intanto proseguono a ritmo serrato le indagini della polizia per individuare gli assassini di Indino, originario della Puglia e che lavorava per una ditta di ortofrutta di Costigliole. Assassini che hanno agito con estrema violenza, colpendolo più volte al volto e alla testa con un cric o un oggetto analogo. A Montechiaro lo avevano visto per l'ultima volta al mercato del martedì nella piazza del municipio.
Da qualche giorno si era trasferito con la famiglia nel vicino paese di Cortanze.
Marta Martiner Testa