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Anche due assoluzioni per i Furti in Croce Rossa
Cronaca

Anche due assoluzioni per i Furti in Croce Rossa

L’inchiesta aveva preso avvio dopo gli ammanchi dai magazzini dove venivano stipati vestiti e alimenti

Due assoluzioni, due patteggiamenti e due servizi in prova: così si è chiusa l’indagine del marzo 2015 sui furti ai magazzini alimentari della Croce Rossa di Asti. Le assoluzioni hanno riguardato il sergente maggiore del corpo militare della Cri in congedo Francesco Mendola e la volontaria Filomena Bove.

Ha invece scelto di patteggiare un altro appartenente ai ruoli militari del Corpo, Massimiliano di Scerni (8 mesi con la condizionale) accusato di aver usato a scopi personali la carta carburanti destinata al rifornimento delle ambulanze. Con lui ha patteggiato a 4 mesi e 100 euro di multa, un’altra volontaria in forza alla Croce Rossa di Asti.

Per le due addette alle cooperative che svolgevano mansioni di pulizia all’interno dei locali di via Foscolo è stata disposta la “messa in prova” che prevede la sostituzione della pena con i lavori socialmente utili.

L’inchiesta aveva preso avvio dalla presa d’atto di ammanchi dai magazzini dove venivano stipati vestiti e alimenti destinati alle famiglie più bisognose seguite dalla Cri. Corpo forte dell’inchiesta le immagini di alcune videocamere nascoste.

Come quelle che avevano ripreso anche Francesco Mendola. «Ma lui stava facendo esattamente il suo lavoro: aveva le chiavi per accedere ai magazzini e aiutare a preparare le borse alimentari per i più poveri – spiega il suo legale, l’avvocato Alberto Pasta – Le stesse riprese hanno confermato che non si è mai portato nulla a casa e, al contrario, i pacchi, una volta composti, venivano passati a chi si occupava direttamente della distribuzione».

Mendola da trent’anni era al servizio della Croce Rossa e aveva patito molto la gogna mediatica e l’accusa. «Questa sentenza restituisce dignità e onore al mio assistito – conclude Pasta – dignità ed onore che la stessa Croce Rossa dovrà riconoscere».

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