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Cronaca

Asti, assolto il capocomitiva: non fu colpa sua se un motociclista andò fuoristrada per un colpo di sonno

Gli è stata addebitata la stanchezza a causa di un imprevisto burocratico che fece passare al gruppo di amici una notte insonne in dogana

L’incidente nel 2017 in Russia

Un incidente in moto in Russia dovuto alla stanchezza e sotto processo ci finiscono il capocomitiva e l’agenzia che ha organizzato il viaggio.
Un caso singolare quello che il tribunale civile di Asti si è trovato a dover affrontare nei giorni scorsi.
Sotto accusa Gianfranco Barbero, conosciuto dai motociclisti di Asti e Cuneo come “Bargian”: ex ferroviere in pensione con una passione senza confini per i viaggi in moto, è stato a lungo presidente di motoclub salvo poi mettere a disposizione di altri compagni di due ruote la sua esperienza nell’organizzazione di tour nazionali ed internazionali.

Sotto processo “Bargian”

Ad Asti, fino a due anni fa, era a capo di un gruppo di motociclisti, circa una ventina, che gli affidavano l’organizzazione dei tour che lui definiva appoggiandosi ad un’agenzia viaggi cittadina.
Uno di questi viaggi, nel 2017, fu particolarmente impegnativo: una ventina di giorni in sella alla moto per raggiungere prima Minsk, poi Mosca e in seguiti San Pietroburgo prima di “scendere” lungo l’Europa dell’Est per il ritorno.
A questo tour parteciparono diversi equipaggi per un totale di 18 persone.
Un nutrito gruppo per il quale “Bargian”, come da sua abitudine quasi maniaca, aveva predisposto un programma di viaggio scandito al chilometro.

Quella faticosa notte in dogana

Ma non aveva fatto i conti con la lentezza della burocrazia doganale russa che ha trattenuto a Minsk tutto il gruppo di motociclisti per una notte prima di dare loro il via libera verso Mosca.

L’incidente

Uno dei motociclisti, all’altezza della città di Pocheb, a causa di un colpo di sonno, perse il controllo della guida e si schiantò contro un guard rail riportando anche serie ferite oltre a importanti danni alla moto.
Una parte del gruppo si fermò nella città in cui l’amico era ricoverato in ospedale, ospitati da un albergo che l’agenzia di viaggi astigiana aveva prontamente trovato e prenotato mentre l’altra parte aveva proseguito verso Mosca e verso il resto delle mete previste.

Chiesto risarcimento per 35 mila euro

Al ritorno la brutta sorpresa per “Bargian” che si è visto recapitare una citazione a giudizio da parte del motociclista ferito che chiedeva a lui e all’agenzia viaggi un risarcimento danni di 35 mila euro per quanto gli era successo.
Nella sua richiesta, il motociclista ha parlato di inadempimento delle prestazioni del pacchetto turistico in capo all’agenzia viaggi e, di conseguenza, a Barbero.
Sostanzialmente addebitava ad una cattiva organizzazione del viaggio quella notte tribolata passata in dogana senza riposare bene che avrebbe poi portato al colpo di sonno che, il giorno seguente, ha provocato il grave incidente.

Assolto: era dovere del motociclista fermarsi se aveva sonno

Ma il giudice Rosboch ha respinto la sua richiesta dando ragione a Barbero e all’agenzia viaggi, difesi dall’avvocato Alberto Masoero e Susanna Soria motivandolo così: «Il conducente deve sempre conservare il controllo del proprio veicolo. In caso di stanchezza e di torpore (e nessuno meglio di lui era in grado di valutare la propria stanchezza e il proprio torpore, la gravità e la loro incidenza sulla capacità di controllo della moto) il motociclista era tenuto ad interrompere la guida, a tutela dell’incolumità propria e degli altri utenti della strada».
Insomma, se si era reso conto di essere troppo stanco per affrontare un viaggio di circa 1300 chilometri alla volta di Mosca, il motociclista avrebbe dovuto fermarsi, invece non lo ha fatto e l’incidente che gli è capitato non è addebitabile a chi ha organizzato il viaggio.

Daniela Peira

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