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Cronaca

Asti, chiesta l’archiviazione per la morte della colf precipitata dal balcone, ma la famiglia si oppone

Aveva poggiato il piede su una lastra di pietra che aveva ceduto sotto il peso. Attualmente ci sono quattro indagati ma per il pm fu solo un tragico caso

Opposizione alla decisione

Ad oltre un anno e mezzo dal tragico infortunio di Rosanna Giumento, la colf di 51 anni precipitata dal secondo piano di un palazzo storico di via Ospedale, la sua famiglia chiede che venga fatto tutto il possibile per fare chiarezza sulla sua morte e chiede giustizia nei confronti di chi ne risultasse responsabile.
E lo fa attraverso l’avvocato Roberto Caranzano, nominato da marito e figlia della donna, il quale nei giorni scorsi ha presentato opposizione alla richiesta di archiviazione avanzata dal pm Macciò davanti al gip Belli.
Una richiesta fatta in seguito alle conclusioni cui è arrivato il consulente incaricato dal pm per valutare eventuali responsabilità in quel tragico quanto assurdo infortunio.

L’incidente nel marzo 2018

La donna, infatti, aveva terminato la sua mattinata di pulizia in un alloggio al secondo piano quando, attirata da un rumore in cortile, ha aperto la porta finestra e appoggiato i piedi sul balcone in pietra. Non poteva sapere, la donna, che quella sottile lastra di pietra era appoggiata ad un morrione completamente fessurato che, appena ha sentito il peso del piede, si è staccato facendo precipitare il balcone e, sopra di esso, la colf.
A nulla valsero i soccorsi, la donna era già deceduta sul colpo, a causa dei gravissimi traumi causati dalla caduta e dalla lastra di pietra del balcone che le era finita addosso.

Lavori al condominio

Il condominio era stato interessato poco tempo prima da lavori per il rifacimento del tetto e quei balconi erano stati usati per appoggiare ponteggi e materiale.
Secondo il consulente del pm, però, non vi è alcuna prova di responsabilità di terze persone in quel che è accaduto che va archiviato come tristissimo carso fortuito.

Chiesti nuovi accertamenti

Non la pensa allo stesso modo l’avvocato Caranzano, che invece ha chiesto nuovi accertamenti a seguito di una consulenza di parte in cui emerge che la frammentazione del travetto di pietra che reggeva il balcone poteva essere evitata se adeguatamente controllato.
Ad oggi sono indagate per omicidio colposo quattro persone: il proprietario di casa, l’amministratore del condominio (contro il quale è stata fatta in via prevalente l’opposizione all’archiviazione), il titolare dell’impresa che ha eseguito i lavori e il suo direttore lavori.
Il gip Belli si è riservato sulla richiesta della famiglia di Rosanna Giumento che, allo stato attuale, non ha ricevuto alcun risarcimento da parte del condominio.

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