Affonda nei giorni tesi e difficili del lockdown, nella prima fase della pandemia che ci aveva chiusi tutti in casa, il processo che si aprirà giovedì in tribunale ad Asti.
Con una parte lesa eccellente: il sindaco di Asti Maurizio Rasero.
E’ lui, infatti, difeso dall’avvocato Marco Calosso, che ha portato in giudizio due suoi follower che lo avevano pesantemente attaccato, offeso e minacciato sui social.
Era avvenuto agli inizi di aprile 2020, a commento delle dirette quotidiane che il primo cittadino faceva verso sera, sia per aggiornare i cittadini sul bollettino di contagiati, sia per rinnovare le indicazioni anticontagio, sia, in qualche caso, per alleggerire un po’ la profonda preoccupazione che attraversava tutta la città come il resto del mondo.
I due, sul profilo di Rasero, durante le dirette si erano scagliati contro di lui.
Uno gli aveva scritto: “mi fai sempre più sch….” e ancora “sei un pezzo di m…. perchè fai la guerra ai cittadini ma se, dopo tutto questo casino, sarò ancora vivo, la pagherai molto cara”.
L’altro gli scrisse “hai il cervello contagiato”, dando un invito generale molto spiacevole di “farlo fuori sto sindaco che pensa solo ai vip astigiani”.
Frasi inaccettabili che vanno molto al di là di una critica legittima all’operato del sindaco che avrebbe potuto essere compresa visto lo stato d’ansia comune.
Le accuse rivolte ai due sono di diffamazione e minacce.
Uno ha scelto la via del processo ordinario (che si aprirà oggi) mentre l’altro ha invece preferito concludere la vicenda con il rito abbreviato.
Una risposta
Forza sindaco non mollare