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Cronaca
Urbanistica

Asti, doccia gelata per i proprietari di casa di Collina Volta: dai 15 mila ai 350 mila euro da pagare in meno di un mese

Chiusa la causa civile con il proprietario del terreno espropriato, il Comune chiede i soldi ai proprietari degli immobili. Una vicenda che va avanti da 34 anni.

Una tegola che non fa dormire i tanti proprietari degli immobili della Collina Volta (via Spandre) ricompresi nel PEEP (Piano per l’Edilizia Economica Popolare) varato nel 1992 sotto l’amministrazione dell’allora sindaco Galvagno.

E, 34 anni dopo, arriva il conto da saldare per il terreno espropriato sul quale si è costruito.

Una vicenda complicatissima e fondata su  principi giuridici civili molto tecnici che riguardano sia la procedura civile sia, soprattutto, la valutazione di quei terreni che appartengono ad una famiglia genovese che l’ha ereditata.

La causa civile inizia quando i proprietari non accettano il valore accordato dal Comune ai terreni espropriati e instaurano il contenzioso che, fra le sentenze in Corte d’Appello civile di Torino e due impugnazioni in Corte di Cassazione, si conclude nel gennaio del 2024 con una decisione definitiva, non impugnata e non più impugnabile. La decisione dei giudici è la seguente: l’indennità di esproprio e dunque il valore di quei terreni sulla Collina Volta sono quantificati in poco meno di 1 milione e 700 mila euro cui si aggiuntono poco più di 74 mila euro per l’indennità di occupazione dal 1992 al momento della sentenza oltre al pagamento delle spese processuali che, da sole, si aggirano sui 65 mila euro e, altra voce da quantificare ma che potrebbe arrivare a raddoppiare il prezzo del terreno, gli interessi legali di 34 anni.

Il Comune, in capo al quale pende dunque il debito con i proprietari, ha inviato nei giorni scorsi le lettere a firma dei dirigenti comunali ad ognuno degli attuali proprietari degli immobili di Collina Volta chiedendo cifra che vanno dai 15 mila euro per chi è intestatario di un alloggio nei condomini, ai 340 mila euro chiesti all’Atc che lì ha alloggi popolari passando per una somma fra i 24 e i 30 mila euro che si sono visti recapitare i proprietari delle villette singole acquistate o fatte costruire. Oltre ai conti, salati pure quelli, presentati alle varie cooperative che avevano costruito, venduto o affittato su quei terreni.

Una mezza rivolta di chi ora chiede al Comune di capire perchè deve sborsare quei soldi.

Per il prossimo martedì sera, a Palazzo Mandela,  è stata convocata una riunione con tutti i proprietari, in Comune, per chiarimenti che riguardano questo pagamento “in solido” del conguaglio fra quanto accantonato all’epoca dell’esproprio (chiesto ai proprietari che costruirono) e quanto manca per arrivare alla cifra da dare ai proprietari al termine del contenzioso.

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