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La segnalazione

Asti e le “sceriffe” di via Malta contro gli intrusi molesti sulle auto abbandonate

Un gruppo di donne residenti nelle case popolari denunciano la presenza di senzatetto che usano le vetture in disuso come rifugio di emergenza e disturbano e spaventano chi abita nel grande palazzone popolare

Il coraggio è donna e lo dimostra il drappello di residenti che si sono radunate all’ingresso del cortile dei palazzi popolari di via Malta per dare voce al disagio che da un po’ di tempo ha superato il limite.
Sono Francesca, Daniela, Laura (solo per citarne alcune) a spiegare la situazione senza paura.
E sono anche le stesse donne che, loro malgrado, tengono d’occhio tutti i movimenti nei cortili, quelli delle auto e quelli dei “forestieri” che approfittano della mancanza di un cancello e del fatto che quelle siano case popolari per abbandonare i loro rifiuti lì.
Sono le “sceriffe” di quell’isolato che raccoglie un’umanità spesso ai margini ma non per questo meno degna di diritti e di vivere in case decenti.
L’ultimo problema, in ordine di tempo, è quello che toglie loro il sonno. Nel senso letterale del termine.
«Nella strada di accesso ai cortili da via Malta ci sono sempre auto abbandonate – spiega Daniela – Ancora con le targhe attaccate, ma non usate da un sacco di mesi. Hanno le gomme a terra, un dito di terra sopra la carrozzeria e nessuno le ha più messe in moto. Il problema grosso è che diventano la casa dei più disperati, senzatetto che non sanno dove ripararsi e spaccano i finestrini per aprire le portiere e dormire lì dentro. In condizioni indescrivibili».
E già questo, di per sè, basterebbe per chiedere un intervento dell’autorità. Ma non è finita qui.
«Da un po’ di tempo c’è un ragazzo di colore che ha scelto una delle auto qua sotto come casa.
Di giorno dorme buttato sul sedile e di sera, fino a notte fonda, urla, batte e tiene tutti svegli. Spiace perfino parlare in questo modo, perchè è evidente che abbia un disagio psicologico, però noi non abbiamo colpe».
Una situazione nota alle forze dell’ordine che intervengono ma che, a loro volta, non trovano soluzione.
Ogni tanto i residenti più esasperati gli tirano oggetti dalla finestra, sopra l’auto e spesso, a loro volta, gli urlano contro.
«Una questione di quiete ma anche di sicurezza – sottolineano le “sceriffe” – perchè in questi palazzi ci sono anche persone che lavorano e che si ritirano tardi a casa e fa davvero paura passargli vicino perchè non sai come possa reagire. E poi ora c’è solo lui, ma tante volte sono diverse le macchine abbandonate occupate da altri senzatetto».
Francesca, 86 anni e grinta da vendere, racconta che non tanti anni fa ha bloccato un ladro che stava salendo sul suo balcone e dice: «Io non ho paura di nessuno, ma ho un’età che non mi dà più la forza di un tempo». Ma gli occhi, quelli, sono ancora buoni.
«Alcuni di questi senzatetto usano le nostre cantine (sempre aperte) come loro bagni personali e visto che manca la luce lì sotto, per noi è diventato impossibile scendere a controllare i contatori per paura di pestare escrementi o, peggio, di trovare uno di loro lì accucciato». Cantine che vengono descritte come un posto infrequentabile per via di rifiuti, topi, insetti di ogni genere, umidità.
Agli occhi delle “guardiane” di via Malta non sfuggono neppure gli inquilini che non rispettano la raccolta differenziata. E in questi grandi palazzi che si affacciano su due cortili occupati per metà da file di bidoni, è fondamentale rispettare le regole sull’immondizia.
«Ci sono balconi comuni, cui si accede dalle scale, per stendere eppure molti sono occupati da mobili vecchi e spazzatura – raccontano ancora – E nessuno si preoccupa di far rispettare le regole». Senza contare gli abbandoni notturni di rifiuti all’ingresso dei cortili per contrastare i quali i residenti da sempre chiedono un cancello.
Poi l’atavico stato dello stabile.
Scale con i muri scrostati, infiltrazioni di acqua dal tetto, manutenzione quasi inesistente, lampadine nelle parti comuni cambiate dagli stessi inquilini. Quell’isolato di via Malta è formato da case popolari vecchie mai sottoposte ad una vera ristrutturazione e oggi mostrano tutti i segni di degrado.
«Una decina di anni fa, dopo che l’ennesimo pezzo di lastra era caduto dal terzo piano, i Vigili del Fuoco sono intervenuti e hanno detto che tutte le cornici delle finestre e delle portefinestre erano pericolanti – spiega uno dei residenti – le hanno tolte tutte e da allora non sono mai state sostituite. Così d’inverno entra più freddo e d’estate entrano più insetti da quei buchi».
Nulla sfugge alle “sceriffe” di via Malta che chiedono rispetto. «E basta con questa storia che tanto sono case popolari. Perchè ogni volta si dimentica che dentro ci vivono delle persone».

(Fotoservizio Ago)

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