Truffe via web in tribunale
Proliferano le truffe on line che hanno per vittime acquirenti incauti.
Il tribunale di Asti si sta occupando di alcuni casi che hanno avuto origine dalle denunce di astigiani raggirati da vendite via web.
Nel primo caso, al termine dell’indagine preliminare, un ragazzo astigiano ha risposto ad un annuncio pubblicato su un noto sito di annunci: troppo appetibile un computer Mac a 270 euro. Ha contattato il venditore e si è accordato per pagare la cifra con un bonifico su una Poste Pay.
I 270 euro sono stati bonificati da il computer non è mai arrivato. Ha ricontattato qualche volta il venditore per verificare il tracciamento della spedizione, ma questo temporeggiava fino a quando non si è fatto più trovare. All’astigiano non è rimasto altro che sporgere denuncia alla Polizia Postale che è risalito, tramite il numero di telefono, al venditore il quale è ora sotto processo per truffa ed è difeso dall’avvocato Giulia Gai.
Falso assicuratore
In un altro caso, invece, il truffatore è stato più attivo ed ingegnoso. Un napoletano di 28 anni che ha telefonato ad un astigiano e si è spacciato per assicuratore ricordando che aveva la polizza da pagare. In effetti la vittima era assicurato presso la Compagnia citata dal truffatore e aveva una polizza in scadenza. Il truffatore gli ha dato gli estremi per un bonifico on line (ovviamente su un suo conto personale) e ha incassato così la bella cifra di 2500 euro. Solo a distanza di giorni, quando non ha ricevuto la quietanza, la vittima ha capito che qualcosa non andava ed è bastato contattare la sua (vera) assicurazione per scoprire di essere stato raggirato.
Intesta la PostePay ad un senzatetto
Sempre l’avvocato Giulia Gai con il collega Davide Gatti sta difendendo a processo un imputato che ha approfittato dello stato di profonda indigenza di un clochard per trasformarlo nel suo “strumento di truffa”. L’imputato, infatti, ha avvicinato il senzatetto in autobus chiedendogli, dietro il compenso di 10 euro, di andare in Posta con lui per mettere la firma sotto un modulo di richiesta di una Postepay che risultava così a nome del nullatenente.
Poi si è tenuto la carta, ha messo un annuncio di vendita di una caldaia a legna (inesistente) acquistata da un ragazzo dell’Albese che gli ha versato sulla carta postale circa 3 mila euro.
Ma la stufa non è mai stata consegnata e la carta risultava formalmente intestata al senzatetto.
A seguito di indagini, però, la Procura di Asti è risalita all’identificazione dell’imputato che ora deve rispondere di truffa.
Daniela Peira