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Cronaca
Questura

Asti, firmato il Daspo per un tifoso juventino che ha appena finito di scontare la pena

La Digos di Torino e Asti ha confermato che è tornato a capo del tifo già protagonista di episodi violenti. Non potrà seguire la sua squadra per 5 anni

Un tifoso juventino astigiano di 46 anni è stato colpito nuovamente da Daspo, il divieto di accedere alle manifestazioni sportive per ragioni di prevenzione ai comportamenti violenti sugli spalti durante le partite.

L’uomo, noto leader della sezione “Asti Praia” del gruppo ultras juventino dei Drughi di Asti  non potrà recarsi alle partite per i prossimi 5 anni.

Una decisione proposta dal Questore di Asti Marina Di Donato al gip Belli che ha avvalorato le argomentazioni contenute nella richiesta di Daspo, convalidando il provvedimento e, in aggiunta, l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, sempre per i prossimi 5 anni, durante lo svolgimento di tutti gli incontri di calcio della Juventus, per avere così una conferma del rispetto del divieto.

«L’adozione della misura – si legge in una nota della Questura – nasce da una attenta e sistematica attività informativa svolta dalla Digos della Questura di Torino e dalla successiva attività istruttoria della Digos astigiana, dalle quali si rileva come il noto leader della tifoseria juventina, dopo un lungo periodo di assenza a seguito dell’espiazione di pene detentive, era recentemente riapparso come sostenitore della squadra bianconera, presenziando allo Juventus Stadium, nonché partecipando ad alcune trasferte della medesima unitamente ad altri ultras. Ed è proprio tale comportamento – prosegue – ad aver indotto il GIP a confermare la misura, posto che il capo ultras, dal 2013 al 2018 era già stato sottoposto alla misura di prevenzione del Daspo con provvedimento emesso dal Questore di Bergamo a seguito di violenti scontri tra tifosi avvenuti allo stadio di Bergamo nel maggio 2013 in occasione dell’incontro tra “Atalanta – Juventus”».

Per Questore e Gip, dunque, il comportamento del tifoso appena espiata la pena, avrebbe dimostrato come, appena possibile, l’uomo è tornato a capo  del tifo calcistico resosi protagonista di episodi violenti.

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