Si chiama “corruzione fra privati”
Un reato che raramente si vede contestare e per il quali ci sono pochi processi, soprattutto al tribunale di Asti. E’ stato invece addebitato ad una coppia e a tre dipendenti di aziende fornitrici di materiale semilavorato del settore meccanico.
La vicenda è stata ricostruita dal Gruppo di Asti della Guardia di Finanza che ha portato avanti una singolare indagine su coordinamento del sostituto procuratore Dentis.
Tutto è nato dalla denuncia di una multinazionale che si è accorta di pesanti anomalie nell’aggiudicazione di alcune forniture ad aziende e società.
Il funzionario, con la moglie, pilotava le scelte
E così, risalendo la catena delle decisioni, i finanzieri sono arrivati ad un funzionario della stessa multinazionale, dipendente con mansioni decisionali importanti nella scelta degli acquisti. L’accusa che gli viene mossa è quella di aver “condizionato” la scelta di alcuni fornitori rispetto ad altri dietro un compenso che, al momento, è stato quantificato in circa 320 mila euro. Ad aiutarlo anche la moglie, titolare di una società di consulenza, che ha messo in relazione il marito con aziende disposte a sborsare una tangente pur di entrare nell’albo fornitori della grande multinazionale.
Sequestrate case per 320 mila euro
Il reato contestato a marito, moglie e a tre dipendenti delle ditte fornitrici è quello di “corruzione tra privati” ma i coniugi dovranno rispondere anche di auto riciclaggio perché la tangente è entrata nella disponibilità della coppia attraverso il pagamento di false fatture emesse dalla società di consulenza della moglie ai fornitori coinvolti.
Oggi la Guardia di Finanza di Asti ha eseguito un provvedimento di sequestro preventivo a carico della coppia, A. B. di 47 anni e S. S. di 51 anni per un valore di circa 320 mila euro, l’equivalente di quanto contestato come tangente. Sono state sequestrate cinque unità immobiliari in provincia di Asti.