Una storia brutta, quella che lunedì ha avuto conclusione al tribunale di Asti, dove non è tanto il valore delle cose di cui si discuteva a dettarne la gravità, quando le modalità in cui i reati sono avvenuti e la precisa volontà di scegliere una persona debole come vittima.
Fatti dell’agosto del 2016, quando un agricoltore di una frazione alle porte di Asti ha scoperto che, dalla sua stalla e magazzino, erano spariti il portafoglio contenente poche decine di euro ma con tutti i documenti, e una motosega che utilizzava abitualmente per il suo lavoro.
Amareggiato fece la denuncia di furto senza immaginare che era solo l’inizio di una vicenda ben più lunga che sarebbe sfociata in episodi più gravi.
Qualche giorno dopo, nel cortile di casa sua, si presentano due ragazzi (uno minorenne) che sapevano del furto che aveva subito e dicono di sapere come fargli riavere sia la motosega che i documenti. Il tutto a fronte di 80 euro in cambio. Lì per lì l’uomo non ha dato risposte così i due sono tornati di nuovo e per spingerlo ad accettare gli hanno detto che il ladro era pronto a rivendere la motosega.
Argomento convincente che ha spinto l’uomo, persona semplice, ad accettare il patto e a dare gli 80 euro per riavere tutto. Intanto viene a scoprire che l’autore del furto è il suo vicino di confine e nell’andare a riprendersi le cose, viene accolto con violenza: il vicino di casa prima tenta di ferirlo con un coltello poi, non riuscendoci, gli tira addosso una pesante sedia di ferro che gli procura varie contusioni e ferite, anche serie, al volto.
A quel punto l’agricoltore denuncia tutto e riconosce sia il vicino di casa che i due che lo avevano contattato.
Il vicino risulterà essere Mario Pasquariello, residente a Portacomaro Stazione mentre “l’intermediario” è stato identificato in Matteo Cordino. Identificato anche il minorenne che era andato con lui ad estorcere gli 80 euro; per lui procede la Procura della Repubblica dei Minori di Torino.
La vicenda lunedì è arrivata a sentenza: l’agricoltore difeso dall’avvocato Pasta, gli imputati dagli avvocati Vitello e Fantaccini.
Il collegio di giudici (Giannone, Bonisoli, Sparacino, su richiesta del pm Lucignani e della parte civile, ha condannato Pasquariello a 3 anni e 8 mesi oltre a 1400 euro di multa e Matteo Cordino a 3 anni e 4 mesi e mille euro di multa. Disposto anche un risarcimento della parte civile con una provvisionale immediatamente esecutiva di 3500 euro.