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Cronaca

Asti, il veterinario accusato di ricettazione di farmaci chiede la messa alla prova

Per evitare il processo. Il gip si è riservato sulla decisione. Il processo riprende ad aprile

Nessuna ammissione

Nessuna ammissione, ma pur di chiudere velocemente questo “incidente” giudiziario, il dottor Gianbattista Filippone, veterinario, ha chiesto che gli venisse concessa la cosiddetta MAP, ovvero “messa alla prova”. Un periodo di lavoro per la collettività che andrebbe a sostituire il processo, vista come una modalità alternativa che si può chiedere fin dalle indagini preliminari. Se il periodo di prova si conclude con un esito positivo, il giudice può dichiarare estinto il reato per il quale si procede.
Ecco, è a questo che il dottor Filippone mira e la richiesta è stata avanzata ieri mattina, davanti al gip Di Naro dall’avvocato Alberto Bazzano che, con il collega Vertucci, lo assiste in questa vicenda.
E’ accusato di ricettazione di medicinali e dispositivi medicali veterinari che il padre, Gianstefano, all’epoca dei fatti dirigente del Servizio Veterinario Area A dell’Asl di Asti, avrebbe sottratto sul posto del lavoro.

Il pm si oppone

Il padre è imputato, fra le altre cose, di peculato e con loro è sotto processo un terzo imputato, la dottoressa Emila Barbaro accusata di avergli consegnato tre ricette mediche in bianco con la sua firma e il timbro di un collega medico che sostituiva.
La richiesta di ammissione alla Map è stata fortemente contrastata dal pm Laura Deodato e il gip si è riservata di pensarci su: la decisione arriverà alla prossima udienza fissata per il 22 aprile.

Filippone padre pensa ad un patteggiamento

Filippone padre, invece, è accusato di aver sottratto i medicinali dal servizio veterinario insieme ad un fucile usato per anestetizzare gli animali; di aver chiesto ed ottenuto le tre ricette alla dottoressa Barbaro; di aver compiuto dei prelievi cogintest senza far pagare il corrispettivo di questa prestazione sanitaria avvenuta durante il suo orario di lavoro. Anche se non è stata formalizzata ancora alcuna proposta, il suo difensore, l’avvocato Mirate, ha affacciato una trattativa in corso per il risarcimento danni all’Asl a fronte del quale potrebbe arrivare una proposta di patteggiamento.

Ordine dei Veterinari e Asl come parti civili

Al processo, ancora in fase di udienza preliminare, si sono costituite due parti civili: l’Ordine dei Veterinari, con l’avvocato Pasta, nei confronti di padre e figlio e l’Asl di Asti, con l’avvocato Rattazzi nei confronti di tutti e tre gli imputati.
In attesa della ripresa dell’udienza che avverrà a fine aprile, fa il suo corso il procedimento disciplinare che l’Ordine ha avviato a carico dei due veterinari sotto processo.

Daniela Peira

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