In più occasioni e per più anni agli astigiani che si lamentavano stufi di essere bersaglio dei ladri veniva risposto che la loro era solo una "percezione" di insicurezza, mentre i dati
In più occasioni e per più anni agli astigiani che si lamentavano stufi di essere bersaglio dei ladri veniva risposto che la loro era solo una "percezione" di insicurezza, mentre i dati reali non corrispondevano a tale livello di allarmismo. Ora, a confermare che percezione e dati reali invece coincidevano arriva il Censis che nel rapporto relativo al 2014 ci assegna un'antipatica e poco invidiata medaglia d'oro per quanto riguarda i furti in abitazione.
Proprio così: Asti è al primo posto nella classifica nazionale per numero di furti in casa subiti in rapporto alla sua popolazione. Per la precisione 9,2 furti in abitazione ogni mille abitanti seguita da Pavia che ne ha 7,1 al pari del nostro capoluogo di regione, Torino. A dire la verità, non è una grande novità, questa, perchè è da molti anni ormai che la nostra provincia "brilla" per il numero di denunce di furti che vengono sporte. Tenendo conto che la crisi colpisce trasversalmente tutta l'Italia e che l'uscita dal lavoro di fasce "border line" che si rifugiano nella criminalità è patrimonio di tutta l'Europa, che cosa rendere Asti così appetibile ai ladri?
Nessuno ha mai fatto un'analisi approfondita di questa scelta, ma sicuramente qualche ragione in più di altri territori qui i ladri la trovano. Intanto la morfologia della provincia, caratterizzata da una miriade di piccoli centri abitati e di tantissime case isolate polverizzate su un vasto territorio che, anche nei casi di antifurti tempestivi rende facile la fuga e lontano l'arrivo di forze dell'ordine. L'altro punto a favore dei malviventi è la presenza massiccia di persone anziane, spesso anche sole, che hanno scarse capacità di reazione e sono più facilmente suggestionabili.
Non a caso, infatti, Asti non solo vanta il triste primato dei furti in casa, ma è ancora sul podio, e precisamente al secondo posto, in un'altra bruttissima classifica, quella delle rapine in casa con una media di 14,1 rapina ogni 100 mila abitanti.
A cercare di "leggere" il fenomeno con metodi scientifici per dare risposte efficaci, sono stati i ricercatori di Transcrime, il centro studi sulla criminalità condiviso dalla Cattolica di Milano e dall'Università degli Studi di Trento. Analizzando i dati degli ultimi dieci anni, hanno rilevato che quello dei furti è un trend in costante crescita dal 2004 e dunque non è direttamente legato alla crisi.
Ad interessarsi ai furti in casa non sono dei "disperati" o dei ladri improvvisati, ma bande organizzate, spesso in arrivo dall'Est Europa, con competenze professionali a volte anche paramilitari e preparazioni atletiche di tutto rispetto. Un ulteriore segno della necessità di alzare il tiro contro questi reati da parte di chi deve dare norme e risorse a forze dell'ordine e magistratura.
Daniela Peira