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Cronaca
Tribunale

Asti, nasce la “super aula” in tribunale per ospitare i maxi processi di ‘ndrangheta

Una parete “a soffietto” consentirà di riunire le due aule più grandi per ospitare detenuti e difensori a debita distanza anticovid

Con i lavori che si sono conclusi in questi giorni, il Tribunale di Asti ha una delle aule fra le più ampie d’Italia.
Lavori consistiti nella rimozione della parete mobile che divide le due aule più grandi di Palazzo di Giustizia, la 5 e la 6, quest’ultima dotata della cella a sbarre e dell’impianto di videoconferenza con i carceri.
La parete è stata sostituita da una serie di pannelli ancorati al soffitto e al pavimento uniti da cerniere che, alla bisogna, consentono di “raccogliere” il divisorio con una chiusura a soffietto trasformando così le due aule in una sola con numerose postazioni a distanza anti Covid.
Quando è in modalità “aula unica”, si contano oltre 500 metri quadri di superficie comprese le sale testimoni, i locali per i detenuti e la camera di consiglio.
A sovrintendere ai lavori il geometra Antonio Mazzola, responsabile della gestione e della manutenzione di Palazzo di Giustizia.
La modifica si è resa necessaria per ospitare, a partire dal 9 giugno, il processo denominato Carminius sulle infiltrazioni ‘ndranghetiste a Carmagnola. Lo stesso processo che vede, fra gli imputati l’ex assessore regionale Roberto Rosso. Maxi processo con 23 imputati che ha visto sfilare già oltre 200 testimoni nelle decine di udienze che il collegio di giudici astigiani (presieduto dal dottor Giannone che ha per primo chiesto la modifica per “allargare” le aule) ha ascoltato, finora, nell’aula bunker delle Vallette di Torino. La stessa che ha ospitato anche alcune udienze del processo Barbarossa.
Da giugno, invece, tutte le udienze si terranno ad Asti e, nei giorni in cui sono fissate, si tireranno i pannelli a soffietto per contenere tutti gli imputati e i loro avvocati difensori senza rischi di sovraffollamento.

Aspettando il 10 settembre quando, sempre nella stessa aula, inizierà il processo, sempre per infiltrazioni mafiose ‘ndranghetiste, che deriva dall’operazione “Cheese” sul territorio di Bra. Anche in quel caso sono numerosi gli imputati ma 15 di loro saranno giudicati in rito abbreviato davanti al Gup.

Gli altri invece saranno giudicati con rito ordinario al tribunale astigiano.

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