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Cronaca
Il racconto

Asti, padre etilista e violento: a processo anni di una vita domestica “dove non c’era mai pace”

L’uomo è accusato di maltrattamenti nei confronti della moglie e della figlia

Un racconto drammatico di due donne, madre e figlia, che per anni hanno dovuto fare i conti con un marito/padre etilista cui l’alcol scatenava gli istinti più violenti.
E’ quello fatto in aula di tribunale nei giorni scorsi alla prima udienza di un processo per maltrattamenti in famiglia dei quali è imputato un uomo, difeso dall’avvocato Lattanzio.
La famiglia abita in un paese della provincia e nella testimonianza della madre vi è tutto il riassunto di un matrimonio sbagliato.
«Abbiamo cominciato a litigare fin da subito, appena sposati, ma ormai era tardi per tornare indietro – ha detto la donna – lui da subito ha cominciato a bere e ogni molta che era ubriaco litigavamo anche per sciocchezze. E finiva che mi insultava, mi maltrattava, mi urlava dietro, mi umiliava, mi metteva le mani addosso». Un triste menage familiare che non ha avuto tregua neppure con la nascita della loro figlia che ha assistito praticamente a tutti questi scontri.
Anzi. Ne era parte perchè, come ha confermato lei stessa fra le lacrime, fin da quando aveva otto anni ha cominciato a prendersele dal padre ogni volta che interveniva per difendere la madre. Si intrometteva fra i genitori che litigavano e il padre non disdegnava spintoni e ceffoni anche alla piccola.
«E mano a mano che mia figlia cresceva, cresceva anche la violenza con la quale mio marito la trattava» ha detto la madre.
«A casa mia non c’era mai pace a causa del comportamento di mio padre quando era ubriaco – ha detto la ragazza – La maggior parte delle volte mia madre stava zitta per non essere picchiata e quando era stufa e gli rispondeva, lui si arrabbiava, ci picchiava e ci tirava addosso qualunque cosa gli capitasse per le mani».
Una testimonianza straziante, che ha fatto venire fuori tutto il dramma di violenza assistita dalla ragazza che a tratti ha risposto in lacrime “Non me la sento” quando gli si chiedeva di raccontare nel dettaglio cosa capitava in casa. Salvo illuminarsi nello sguardo quando ha confermato con orgoglio di essere intervenute tantissime volte a difendere la madre dalla violenza del padre.
Il processo è nato da un episodio più violento del solito, nell’estate del 2018, quando l’uomo ha esagerato nell’aggredire moglie e figlia fino a spingere la prima a chiedere l’intervento dei carabinieri e ricorrere alle cure del Pronto soccorso.
«L’ho anche buttato fuori casa ma lui si è ubriacato ancora di più fino a quando è finito in ospedale con una brutta malattia legata all’alcol.
E allora l’ho ripreso in casa e attualmente viviamo insieme e io lo accudisco.
Non dimentico quello che mi ha fatto passare ma sono sua moglie, non posso lasciare questo peso ad altri» ha concluso con amara rassegnazione.

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