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Cronaca
Ambiente e ladri

Asti, rubano le bacheche di legno agli stagni di Belangero messe pochi giorni fa

Gesto spiacevole e di sprezzo che però non ferma l’impegno del Parco Paleontologico nella tutela dell’importante riserva naturale

Erano state posizionate poche settimane fa ma sono durate poco. Si tratta delle bacheche con i pannelli che spiegano le peculiarità della riserva naturale degli Stagni di Belangero a cavallo fra i Comuni di Asti, Isola e Revigliasco sistemate dalla Provincia e dal Parco Paleontologico astigiano.

Qualcuno se li è portati via: sia la struttura di legno che i pannelli freschi di stampa.

«Le strutture sottratte facevano parte, insieme a diversi altri importanti elementi, del progetto intitolato “La nuova foresta di Belangero” finanziato dal Bando Corpi Idrici della Regione Piemonte finalizzato alla realizzazione, creazione e ripristino di aree boscate perifluviali – spiega Valentina Cerigo dell’Ufficio Ambiente della Provincia di Asti –  Al momento, la collaborazione tra Provincia, capofila del progetto, i Comuni e il Parco Paleontologico ha consentito di mettere a dimora oltre 18.000 mila piantine di specie arboree e arbustive, la rivalutazione di alcune aree degradate esistenti, il recupero di aree demaniali e l’individuazione di futuri percorsi di fruizione pubblica».

Il furto, spiegano dal  Paleontologico,  rappresenta non solo un danno materiale, ma anche un duro colpo alla missione di protezione e valorizzazione dell’ambiente condotta dal Parco. Tali pannelli erano destinati a fornire informazioni cruciali sulla biodiversità locale, sugli ecosistemi unici presenti nella riserva e sulle azioni necessarie per la loro tutela.

Come noto, la Riserva Naturale degli “Stagni di Belangero” istituita dalla Regione Piemonte nel 2019, è anche un importante Sito della Rete Natura 2000, ovvero una Zona Speciale di Conservazione che l’Europa ha individuato come area meritevole di tutela e conservazione. Continuano la progettazione e la realizzazione degli interventi del progetto europeo “Life Insubricus’’, finalizzati al ripristino e la creazione di zone umide a favore del Pelobate fosco, piccolo rospo a rischio di estinzione, importantissimo elemento della biodiversità locale.

«A Belangero si stanno recuperando diversi ettari di aree demaniali un po’ abbandonate, un po’ degradate e a volte anche coltivate abusivamente – spiega Graziano Delmastro, direttore dell’Ente Parco –  Il Parco sta lavorando per controllare in modo rigoroso l’accesso dei veicoli all’area perché è ormai una certezza che i numerosi rifiuti abbandonati nella Riserva giungono con i veicoli più disparati. Saranno apposti i divieti di transito a tutti i veicoli motorizzati (esclusi quelli degli agricoltori e degli aventi diritto) e soprattutto i Guardiaparco all’inizio saranno presenti agli accessi principali per fare la dovuta informazione ai cittadini di passaggio».

Ma il furto non fermerà l’impegno del Parco nel proseguire nella sua mission di tutela e valorizzazione dell’ambiente, e a rafforzare le misure di sicurezza per garantire la protezione dei suoi beni e della preziosa biodiversità presente nella Riserva Naturale Stagni di Belangero.

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