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Polizia di Stato

Asti, sequestrano un giovane e lo obbligano a ritirare al bancomat tutti i soldi che può

Il fatto è accaduto a dicembre; questa mattina gli arresti dello stesso gruppo che pochi giorni fa è stato denunciato per il furti di rame e acciaio nelle scuole

Una storia molto brutta di sequestro di persona ed estorsione che vede indagati gli stessi quattro soggetti che appena due giorni fa sono comparsi davanti al gip per i furti di rame e acciaio in alcune case, scuole e supermercati.

Questa volta a risalire a loro sono stati gli investigatori della Squadra Mobile dopo aver ricevuto la denuncia di un ragazzo di 20 anni spaventato a morte.

Ha raccontato di aver ripreso i contatti via social con un ex compagno di scuola delle medie, Maverick Alessandro Alongi e, nonostante qualche tentennamento, di aver accettato di trascorrere una serata con lui.

Si è presentato all’appuntamento e, sulla sua auto ha “raccolto” Alongi con il quale hanno raggiunto un luogo isolato. Poco dopo, dal nulla e dal buio sono spuntati anche Benedetto Azzarelli e Vincenzo Buttaci che hanno cominciato a minacciare il ventenne di mettere in giro delle voci infamanti se non li avesse pagati. Uno di loro si è messo alla guida dell’auto della vittima che è stata fatta passare sul sedile dietro e dopo averle già sottratto il denaro contante che aveva nel portafoglio, lo hanno portato vicino a diversi bancomat cittadini e sale slot dai quali ogni volta lo hanno obbligato a fare un prelievo fino al raggiungimento del plafond giornaliero di 1500 euro.

Non ancora contenti, hanno chiesto al ragazzo di farsi dare altri soldi da conoscenti altrimenti avrebbero fatto del male alla sua famiglia, rafforzando la minaccia fotografando il suo indirizzo di casa sul libretto di circolazione.

Una volta finalmente libero, il ragazzo si è rivolto alla Polizia che ha immediatamente fatto scattare le indagini risalendo al gruppo. Indagata, oltre ai tre uomini, anche Sara Guza, anche lei facente parte del gruppo dei furti di rame e acciaio che però in questa vicenda ha avuto un ruolo più defilato.

Ad Alongi, Azzarelli e Buttaci è stata notificata l’ordinanza in carcere, per Guza gli arresti domiciliari.

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