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Asti, sequestrato l’alloggio della prostituzione thailandese dove sono state trovate anche 600 dosi di “shaboo”

La Squadra Mobile e l’Ufficio Immigrazione in corso Matteotti

Un risvolto preoccupante quello che un’indagine per sfruttamento della prostituzione ha riservato agli uomini della Squadra Mobile della Questura di Asti. Andati per sequestrare un alloggio di corso Matteotti in cui si prostituivano due donne e un trans thailandesi, hanno trovato un sacchetto con un etto di amfetamina in purezza dalla quale si potevano ricavare 600 dosi di “shaboo”, una potentissima e devastante droga.

I dettagli sono stati ricostruiti dal comandante della Mobile, il dottor Federico Mastorci.

Tutto è iniziato con un controllo di Volante in corso Matteotti, zona che è particolarmente battuta dalle forze dell’ordine per via di un degrado sociale e criminale segnato negloi ultimi anni.

I poliziotti di turno hanno controllato in strada un cittadino di origini thailandesi che però non aveva con sè i documenti di identità nè il permesso di soggiorno. Si sono fatti accompagnare nella sua abitazione e qui hanno scoperto l’attività di prostituzione di tre persone, sempre connazionali del fermato.

Intervenuta la Squadra Mobile, il sopralluogo nell’appartamento ha consentito di appurare l’attività di prostituzione sia per la presenza massiccia ed inequivocabile di “strumenti di lavoro” come abiti stravaganti e succinti, preservativi, sex toys e altri prodotti in gran quantità, sia per le verifiche su alcuni telefoni cellulari i cui numeri corrispondevano a quelli pubblicati sugli annunci su alcuni siti dedicati agli appuntamenti.

Dopo gli accertamenti dell’Ufficio Immigrazione, il Questore di Asti ha disposto l’allontanamento dall’Italia di due prostitute thailandesi perchè non in regola con le norme sul soggiorno.

In prima battuta erano state denunciate per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione anche due connazionali, di 54 e 55 anni che erano le intestatarie dell’alloggio; una di esse, sposata con un astigiano, viveva in un’altra casa, sempre ad Asti mentre l’altra viveva nell’alloggio di corso Matteotti ma entrambe prendevano una percentuale sulle prestazioni sessuali che si consumavano fra le quattro mura. Di qui la loro denuncia inerente i reati sulla prostituzione.

Sembrava chiusa lì, l’indagine, in attesa che il fascicolo sul favoreggiamento e lo sfruttamento facesse il suo corso giudiziario, ma da controlli nei giorni successivi è emerso che l’attività di ricevimento dei clienti non era affatto cessato. A quel punto il pm titolare dell’indagine ha chiesto ed ottenuto dal Tribunale l’emissione di un decreto di sequestro preventivo dell’appartamento per far cessare il reato di sfruttamento.

Ed è mentre gli uomini della Squadra Mobile eseguivano l’ordine di sequestro dell’alloggio che hanno trovato alla 55enne che vi abitava, già denunciata per aver approfittato dell’attività di prostituzione dei connazionali, un etto di metanfetamina tipo “shaboo” in cristalli, una potentissima sostanza stupefacente che provoca danni gravissimi al cervello. Insiem a 1400 euro in contati e a vari braccialetti e collane in oro presumibilmente dati in pagamento dai clienti che si rifornivano da lei.

Questo ritrovamento le è costato l’arresto per detenzione di droga ai fini di spaccio.

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