Nell’epocale operazione Rinascita Scott
Il suo nome in mezzo ad altri 478 coinvolti in quella che lo stesso Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, ha definito “il più grande processo al crimine organizzato dopo quello istruito a Palermo da Giovanni Falcone”.
La maxi operazione è “Rinascita-Scott”, riguarda il gotha della ‘ndrangheta di Vibo Valentia e il nome che gli astigiani conoscono fra gli indagati è quello di Antonio Guastalegname, 52 anni, residente a Castello d’Annone.
Accusato di aver trasportato marijuana dalla Calabria
Guastalegname è indagato a piede libero (per quest’operazione) nell’ambito dell’ultimo troncone chiuso pochi giorni fa riguardante l’associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti. Nello specifico, l’uomo che da anni vive a Castello d’Annone è accusato di aver effettuato dei trasporti dalla Calabria al Piemonte di marijuana e, in qualche occasione, anche di cocaina.
La droga di cui si parla nell’inchiesta era quella che arrivava in gran quantità dal Brasile e dall’Albania. Dal Paese sudamericano le cosche calabresi importavano la cocaina insieme a marmi, niobio e manganese con la complicità di alcune ditte di import-export mentre il canale albanese era quello dal quale si approvvigionavano di ingenti carichi di marijuana e hashish introdotti in Italia dal porto di Bari.
Una rete di ‘ndranghetisti vibonesi
Tutti vibonesi gli uomini dell’organizzazione che, a vario titolo e con varie mansioni, si occupavano poi di smerciare le ingenti quantità di stupefacenti in tutta Italia, Piemonte compreso.
Guastalegname è considerato uno di questi.
Detenuto al carcere di Vercelli
L’avviso di chiusura indagini di questa storica inchiesta condotta dal pm Gratteri gli è stato notificato al carcere di Vercelli dove è detenuto per l’omicidio di Manuel Bacco, il tabaccaio di corso Alba. Come nel processo per omicidio, che si è concluso in primo grado ad Asti con una condanna a 30 anni condivisa con gli altri 4 imputati in concorso, Antonio Guastalegname è difeso dagli avvocati Caranzano di Asti e Porcelli di Vibo Valentia.
Il pm fa ricorso in appello per l’omicidio Bacco
Proprio a proposito del processo Bacco, è di questi giorni la notizia del deposito del ricorso in Appello presentato dal pm Laura Deodato per il riconoscimento della responsabilità dei cinque imputati anche del tentato omicidio della vedova di Manuel Bacco nella tragica sparatoria del dicembre del 2014 che costò la vita al commerciante.