Il giudice deve valutare se persistano le condizioni per mantenere i provvedimenti restrittivi
Finito il giro di interrogatori dopo la bufera sul reparto Otorinolaringoiatria dell’ospedale di Asti, si attende la decisione del gip Giannone. Il giudice, infatti, deve valutare se persistano le condizioni per mantenere i provvedimenti restrittivi a carico di quattro medici ed un’infermiera, tutti dello stesso reparto, accusati di concorso in peculato, truffa ai danni del sistema sanitario nazionale e furto.
Martedì sono stati sentiti tre medici: Roberto Briatore, Alberto Costanzo e Nicolò Roggero. Quest’ultimo è l’unico medico “esterno” al reparto che le telecamere nascoste hanno ripreso far visite all’interno degli ambulatori usando attrezzature e materiali dell’ospedale.
Difeso dagli avvocati Lorenzo Lombardi e Marco Calosso, mercoledì Roggero ha giustificato ogni singolo “prelievo” di materiale che è stato ripreso, sostenendo la sua assoluta innocenza in relazione ai capi di accusa che attengono al reato di furto. Ha invece scelto di non rispondere in relazione alle visite in ambulatorio non autorizzate e fuori dagli orari di ricevimento degli altri medici.
«Riteniamo che le condotte contestate non integrino alcun reato – ha commentato l’avvocato Lombardi all’uscita dall’interrogatorio – Speriamo anche presto nella riabilitazione della sua immagine messa a dura prova da una gogna mediatica che non meritava, trattandosi di persona e medico di grande validità sia sul piano umano che professionale».
Collaborativo anche il dottor Alberto Costanzo, accusato di aver fornito chiavi e accessi a Roggero per visitare negli ambulatori di Otorino. «Si è detto totalmente estraneo alla vicenda e alle accuse di reato in concorso con il dottor Roggero – ha riferito il suo difensore, l’avvocato Giovanni Anzalone – Per lui, Roggero era persona abitualmente presente nel Reparto, non ha mai sospettato che invece fosse una sorta di “abusivo” della struttura».
Nessun commento sull’interrogatorio del dottor Roberto Briatore, cui viene contestato soprattutto un episodio di ricevimento di un presunto spacciatore nell’ambulatorio, durante l’orario di servizio del suo turno, cui si aggiunge l’accusa di consumo di sostante stupefacenti desunta dalle immagini in cui si vede il medico e il suo amico sniffare una polverina bianca dal bancone di un mobiletto con una banconota da 10 euro arrotolata.
Venerdì era stata sentita una delle infermiere, Sabrina Baglieri, con una posizione più sfumata, mentre lunedì era stata la volta dell’altra infermiera, Stefana Testa con l’accusa del maggior numero di sottrazioni di materiali e attrezzature e del dottor Carmelo Faro.
Sulla sola Baglieri pende ancora la richiesta di sospensione dall’attività avanzata dal pm Masia cui si è opposto il suo avvocato Luigi Florio; tutti gli altri hanno chiesto la revoca degli arresti domiciliari. Mentre rimane ancora attiva la loro sospensione dall’attività ospedaliera. Nel frattempo, da ieri, al reparto Otorino sono arrivati due medici assunti con procedura d’urgenza a sostituire quelli agli arresti per poter continuare a garantire il servizio del reparto.
Daniela Peira