Beppe De Stefano, sinonimo di basket, è mancato all’affetto dei suoi cari nella mattinata di lunedì a Venezia
Ci ha lasciato in silenzio, consegnando al cuore di tutti gli appassionati tracce indelebili di un grande uomo di sport. Beppe De Stefano, sinonimo di basket, è mancato all’affetto dei suoi cari nella mattinata di lunedì a Venezia. Classe 1931, astigiano purosangue, muove i primi passi cestistici nel 1949 sul mitico campo del San Giovanni e passa poi alla Libertas Asti dove resterà fino al 1955 quando passerà alla Riv Torino.
Con la Riv gioca quattro anni, anche in A (in realtà la seconda serie dell’epoca) per tornare ad Asti agli inizi degli anni ’60 a “dare una mano” alla Libertas. Nel frattempo è stato più volte negli Stati Uniti per motivi di lavoro cogliendo l’occasione per stringere rapporti con alcune della franchigie Nba che rinsalderà molti anni dopo quando sarà gm della Benetton (in particolare con i San Antonio Spurs).
Nel 1966 è uno degli artefici della fusione tra Astense e Libertas sotto il nome di Saclà. Ne diventa presto il gm formando con Lajos Toth e il presidente Caro Ercole uno strano quanto ben assortito trio vincente che porta la squadra alla serie A. Trasferita a Torino la Saclà, De Stefano ne segue le sorti per alcuni anni cogliendo anche piazzamenti di prestigio.
Alla vigilia della conclusione del ciclo torinese, passa alla Benetton Treviso dove, oltre a portare in Italia grandissimi giocatori come Del Negro e Kukoc, riuscirà – allenatore Skansi – a vincere lo scudetto nel 1992, la Coppa Italia l’anno successivo e a raggiungere la finale di Eurolega. Risale a questi anni la decisione di Beppe di stabilirsi per qualche mese all’anno a Venezia, che diventerà poi la sua abituale residenza. Nel frattempo però torna ad Asti, alla fine degli anni ’90 e mette la sua esperienza al servizio del basket astigiano che, non senza qualche contraccolpo, vivrà l’ultima stagione ad alto livello della sua storia.
Seguirà, in veste dirigenziale e soprattutto di grande saggio con una rara esperienza di mercato, la crescita della Cierre che salirà fino alla B1. Negli ultimi anni si era dedicato al golf e aveva dato il suo contributo di prestigio ed autorevolezza al Panathlon club astigiano. Era sposato con Marisa Goria da cui aveva avuto i figli Giacomo e Barbara, entrambi architetti.
Davide Chicarella e Paolo Monticone