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Cronaca

Broker finanziario vende
i beni in odor di confisca

Non finiscono i guai per Luigino Ardissone, il promotore finanziario di Montegrosso che era assurto alla ribalta delle cronache per gravi irregolarità riferite alla gestione di capitali affidatigli

Non finiscono i guai per Luigino Ardissone, il promotore finanziario di Montegrosso che era assurto alla ribalta delle cronache per gravi irregolarità riferite alla gestione di capitali affidatigli da alcuni clienti. In seguito a quella vicenda la Guardia di Finanza aveva fatto accertamenti anche sulla sua posizione nei confronti del fisco, constatando un'evasione di imposte per circa 1 milione 150 mila euro. In seguito alla verifica condotta dai finanzieri della Tenenza di Nizza, era stato chiesto all'autorità giudiziaria un provvedimento di confisca dei beni per un valore pari all'importo dell'evasione accertata.

Nelle "more" dei tempi giudiziari necessari ad ottenere la confisca, l'uomo si sarebbe spogliato dei tutti i beni immobili e quote societarie a lui intestate. Sono passati a famigliari, conoscenti e prestanomi consenzienti, secondo quanto accertato in un secondo momento sempre dai finanzieri del luogotenente Accardi. Così, quando il decreto di confisca è stato finalmente autorizzato, le Fiamme Gialle hanno provveduto a denunciare il broker e a disporre il sequestro preventivo di tutti quei beni (case e terreni localizzati soprattutto a Torino) che erano passati di proprietà solo per non essere "aggrediti" dal tentativo del Fisco di recuperare il proprio credito nei confronti di Ardissone. Il tutto per un valore vicino al mezzo milione di euro.

Nel 2014 era stato sospeso dall'esercizio dell'attività di promotore finanziario per aver disposto operazioni di investimento per somme ingenti (fino a 2 milioni di euro per volta) senza che i clienti ne sapessero nulla e, quindi, senza la loro autorizzazione.

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