Aggredire i giornalisti rimane un reato punito, anche se a farlo è una persona “sotto fortissima pressione mediatica”
Aggredire i giornalisti rimane un reato punito, anche se a farlo è una persona “sotto fortissima pressione mediatica”. E’ quanto ha stabilito il giudice Belli ieri mattina in tribunale ad Asti infliggendo 6 mesi di reclusione a Michele Buoninconti, l’uomo di Motta in carcere con una condanna in primo grado a 30 anni per l’omicidio della moglie, Elena Ceste. Il caso trattato è quello che ha riguardato la giornalista di Pomeriggio Cinque, Laura Magli e un suo cameraman, Corrado Lauretta. I fatti risalgono a metà settembre del 2014.
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