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Cronaca
Scomparsa

Buttigliera d’Asti: l’associazione Penelope torna a cercare Manuel con i cani addestrati a trovare resti umani

A 14 mesi di scomparsa del ragazzo si torna sul posto dell’ultimo avvistamento certo per dare risposte alla famiglia

Seconda ricerca da parte dell’Associazione Penelope organizzata per ritrovare Emanuel Marino, il ragazzo di 31 anni scomparso il 27 luglio dell’anno scorso mentre dalla sua abitazione di Buttigliera d’Asti si spostava verso Castelnuovo Don Bosco.

Un “buco” di notizie lungo 14 mesi che sta mettendo a dura prova la sua famiglia: genitori, fratello e sorella. Per loro Emanuel è ancora vivo ed è trattenuto da qualche parte contro la sua volontà. La loro opera di ricerca è stata incessante e ha coinvolto anche molte persone attraverso i social.

Per Fabrizio Pace, presidente di Penelope Piemonte, che già l’anno scorso aveva tentato una prima ricerca (foto di copertina), è giunto il momento di “cambiare il tiro” delle operazioni di ritrovamento del ragazzo affetto da importanti patologie psichiatriche.

L’ultimo avvistamento certo è stato fatto nelle campagne che conducono da Villanova a Poirino.

«Il giovane era affetto da schizofrenia e l’ipotesi è che, trovandosi in una condizione fragile possa essersi smarrito o proprio a causa delle peripercussioni dovute alla patologia, essersi nascoto in quelle zone e, successivamente, possa aver perso la vita» dice Pace.

E annuncia l’intenzione di Penelope di tornare sulle sue tracce.

«Sabato primo ottobre sarò io stesso ad occuparmi delle ricerche, coadiuvato da alcuni esperti in differenti settori: psicologi forensi, volontari e unità cinofile addestrate sia per la ricerca di resti umani sia per la ricerca di dispositivi elettronici, piloti di droni e logisti. Nonostante siano già state perlustratel el zone che Emanuel potrebbe aver percorso da parte dei Vigili del Fuoco, dei carabinieri, dei volontari della Protezione Civile e della stessa Penelope – dice ancora Pace – abbiamo deciso di tornare in quei luoghi per esplorare più dettagliatamente le zone caratterizzate dalla presenza di arbusti e rovi. Nonostante sia trascorso del tempo  – conclude – risulta fondamentale mantenere vivo il focus sui casi di scomparsa in quanto è indispensabile supportare le famiglie, troppo spesso lasciate sole».

Al momento della scomparsa Emanuel indossava una maglia gialla con un numero rosso, jeans scuri, scarpe nere e occhiali da sole a specchio.

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